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Tavolini all'aperto gratis per altri tre mesi. A Roma è rivolta dei residenti

Damiana Verucci
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Altri tre mesi almeno di respiro per bar e ristoranti della Capitale. Insieme alla proroga al 31 marzo dello stato di emergenza il Governo dà l'ok anche alle occupazioni di suolo pubblico emergenziali e quindi all'ampliamento dello spazio dedicato a tavoli e sedie che è stato, ad oggi, tra i provvedimenti più graditi dagli esercenti in era Covid. Peccato tuttavia per il Campidoglio, che non potrà farci cassa visto che non sarà possibile applicare alcuna tariffa a quello spazio aggiuntivo. Era infatti nelle intenzioni dichiarate dell'amministrazione comunale mettere a reddito quella parte in più di occupazione che oggi invece, proprio per via dell'emergenza pandemica, viene concessa a titolo gratuito. In poco tempo vie e strade sono state letteralmente invase da pedane, tavoli, funghi e ora da tendoni di plastica davvero poco decorosi, con il mal di pancia di qualche associazione di residenti che non trova più posto per la propria auto e soffre gli schiamazzi notturni in quartieri letteralmente congestionati da tavoli e sedie all'aperto. Dovranno sopportare ancora, mentre Campidoglio e I Municipio sono comunque al lavoro per trovare una soluzione al dopo emergenza.

 

 

Difficile pensare infatti di far togliere agli esercenti pedane che hanno pagato anche fino a diecimila euro in piena primavera, una volta scaduta la proroga. Tuttavia ci sono casi in cui l'ampliamento ha superato il limite e andrà di sicuro ripristinato e di questo sono convinte anche le associazioni di categoria che chiedevano di arrivare con la proroga almeno fino a giugno, ma che al momento dovranno accontentarsi di questi tre mesi in più. «Siamo soddisfatti - conferma Claudio Pica, presidente Fiepet-Confesercenti - era una nostra richiesta quella di prorogare gli ampliamenti. La nostra categoria sarebbe comunque più soddisfatta se avesse certezze per il futuro visto il calo dei fatturati di questi giorni e il calo che ci sarà di sicuro per queste feste di Natale dovuto al rialzo dei contagi e alla cancellazione di cene e cenoni». «Investiamo nei dehors - aggiunge Andrea Rotondo, presidente Confartigianato Roma - ma in una prospettiva a lungo termine alzando magari il livello di qualità».

 

 

Allo studio, in I Municipio, c'è la revisione dei piani di massima occupabilità attuali che non hanno più ragione d'essere dato che sono stati scritti ormai più di un decennio fa con la città e le sue abitudini che nel frattempo sono profondamente cambiate. L'assessorato al commercio, invece, sta vagliando numerose ipotesi sui dehors e magari dal cilindro tirerà fuori presto un arredo tipo firmato Comune di Roma, che sia uguale per tutti almeno nelle piazze storiche più importanti. Sempre, si intende, con il benestare della Sovrintendenza. Ma intanto ha chiesto più fondi per la rimozione dei dehors abusivi che si sono moltiplicati in era Covid. Le richieste di osp, fa sapere Lucarelli, sono aumentate infatti del 350%.

 

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