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Covid, scuola e occupazioni continue, Mario Rusconi (Associazione presidi) contro studenti e genitori: "Irresponsabili"

Valentina Conti
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“Gli assembramenti dentro le scuole nei giorni di occupazione rappresentano un grave problema sanitario. Gli studenti rimangono la notte negli edifici, c’è un pericolo molto forte di contagio perché non stanno certo con su la mascherina”. A lanciare l’allarme per la situazione è Mario Rusconi, a capo dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma.

Preside, i ragazzi che occupano sono perlopiù vaccinati?
“Ma che ne sappiamo? Non credo proprio lo saranno tutti, sono i distanziamenti che non ci sono in generale a favorire i contagi Covid. Inoltre, chi controlla che non entrino esterni? Io credo che i genitori che lasciano i figli ad occupare in questo particolare momento di emergenza siano degli irresponsabili”.

E’ obbligatorio il Green-pass per accedere nei musei, nei teatri, etc., serve indossare la mascherina nei luoghi chiusi, e sui profili pubblici Instagram di alcuni Collettivi e da altre parti si sono viste immagini di giorni “assembrati” di occupazione.
“E’ un controsenso grave, così i No-Vax potrebbero pure essere maggiormente spronati a continuare a protestare. Da due anni si è reintrodotta l’educazione civica a scuola, ma nel quotidiano le regole elementari di comportamento civico non sono messe in pratica”.

Un dirigente scolastico cosa può fare?
“Sull’occupazione ha l’obbligo di denunciare l’interruzione di pubblico servizio e l’occupazione di edificio pubblico, e può chiedere lo sgombero. Occupare è reato: sono stato preside di diverse scuole statali e mi sono sempre rifiutato di entrare in un edificio scolastico occupato. Sui rischi concreti per il Covid, il dirigente può sensibilizzare le autorità preposte. Ma poi devono essere loro ad intervenire, sono loro ad essere responsabili di ciò che succede nelle scuole”.

Diciassette istituti romani in protesta in poco più di un mese. L’anno scorso non è stato così. Che sta succedendo? Si scontano le conseguenze della pandemia associate ai nodi che non si sciolgono?
“C’è anche molta strumentalizzazione contro il governo Draghi da parte di studenti che fanno le prove per diventare politici. A differenza dello scorso anno, da una parte c’è purtroppo un’atmosfera di assuefazione all’epidemia e, dall’altra, in un periodo in cui si è diffusa una grande confusione in tutta Europa sulle politiche governative adottate sulle vaccinazioni etc., queste minoranze hanno rialzato la testa”.

Il problema sicurezza è anche su altri fronti.
“Certo, la questione sicurezza è altresì in termini di danni agli edifici, e resta il fatto che l’occupazione in sé è un atto inconcludente: da 30 anni a questa parte occupando si sono solo aggravati i problemi, non si è mai raggiunto alcun macro-obiettivo. E’ un rito stanco, strumentalizzato da piccole minoranze, che crea pure un forte danno democratico”.

In che senso?
“Si impedisce agli altri allievi che non sono d’accordo di poter studiare, specialmente quelli che provengono da famiglie meno abbienti”.

In alternativa all’occupazione, gli studenti che modi hanno per far sentire la loro voce?
“Sposare un’organizzazione propositiva. Chiedere gli Stati generali degli studenti, ad esempio, per porre all’attenzione del potere politico, sindacale precise esigenze. Possono puntare su proposte riformistiche, e invece sparano contro la Luna”.

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