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Lotta al Covid, medici no vax sospesi a Roma

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Antonio Sbraga
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Gli operatori sanitari no-vax non vanno più in corsia: continuano, infatti, le sospensioni «per inosservanza dell’obbligo vaccinale» di medici e infermieri da parte delle Asl e delle aziende ospedaliere del Lazio. Sono 13 i nuovi provvedimenti disciplinari adottati negli ultimi giorni, mentre proprio ieri il Tar ha confermato nel merito la legittimità della sospensione del medico «no-vax» Mariano Amici, rigettando il ricorso presentato dal camice bianco di Ardea. Tra i nuovi provvedimenti, invece, ci sono 12 sospensioni (tra cui 10 medici) e un’assegnazione ad altra mansione. La metà delle delibere arriva dall’Asl Roma 4 di Civitavecchia-Bracciano, che ha sospeso 6 dottoresse e un medico sino a fine anno perché «non sussistono i presupposti per poterli adibire a mansioni, anche inferiori, che non implichino contatti interpersonali».

 

 

 

 

 

Requisito, invece, individuato dall’Asl Latina, la cui commissione medica ha «accertato l’esenzione temporanea» dal vaccino di un dipendente, proponendone «la riallocazione presso l’archivio radiologico dell’ospedale di Terracina senza decurtazione della retribuzione». Emolumenti azzerati, invece, per un altro dipendente non vaccinato «non assegnabile ad altra mansione». Come accertato per i 3 medici sospesi dall’Asl Roma 2 e un dipendente del policlinico Tor Vergata (residente nel territorio dell’Asl Roma 5). «L’Ordine dei medici di Roma e provincia per ora ha registrato 40 sospensioni, di cui 30 tuttora in vigore, perché 10 colleghi si sono andati subito a vaccinare - quantifica il presidente, Antonio Magi - A livello nazionale sono 1614 i medici sospesi, quindi o Roma è un’isola abbastanza felice, oppure le Asl sono alquanto pigre nel comunicarci tempestivamente le sospensioni che stanno via via deliberando», lamenta Magi, che tiene a ricordare come i camici bianchi iscritti, tra capitale e hinterland, ben 46mila. Mentre fra gli infermieri, secondo gli ultimi dati aggiornati a fine ottobre dall’Ordine professioni infermieristiche (Opi) di Roma, le sospensioni attive per inosservanza dell’obbligo vaccinale sono 186, su un totale di 35.700 iscritti. E la direzione dell’Asl Roma 6 dei Castelli esulta per la conferma da parte del Tar della «legittimità del provvedimento assunto dall’Azienda sanitaria locale nei confronti del medico sospeso dall’attività e senza stipendio. I giudici amministrativi hanno messo in evidenza che l’interessato «non produce» la documentazione in merito alla propria condizione clinica e «neppure comprova la possibile sussistenza di una causa di esonero vaccinale».
 

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