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Blitz di Virginia Raggi dopo le elezioni, nominato per 5 anni il Cda dell'Ipa

Susanna Novelli
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Il vice presidente dell’Assemblea capitolina, Francesco Figliomeni (Fdi) aveva lanciato l’allarme alla vigilia del voto. Ma nessuno si sarebbe aspettato che il sindaco ormai più che uscente avrebbe firmato un’ordinanza di nomina del Consiglio di amministrazione dell’Istituto di previdenza e Assistenza dei dipendenti capitolini, il 5 ottobre. Cioè ieri, all’indomani del risultato delle elezioni che hanno certificato l’addio dei Cinquestelle al Campidoglio. 

 

Detto fatto. Ma addirittura il giorno dopo la chiusura di quei seggi, nei quali la Raggi ha portato a casa una sconfitta storica. Non solo perché è la prima volta che un sindaco uscente non arriva almeno al ballottaggio, ma anche perché la Raggi è arrivata addirittura quarta. La sua firma dunque su un’ordinanza di nomina appare come una «vendetta». Un atto tuttavia che finirà dritto dritto alla procura della Repubblica e alla Corte dei conti.

 

Il presidente dell’Arvu europea, Mauro Cordova sta infatti già predisponendo un esposto. «Si tratta di un atto gravissimo - commenta - non solo perché si nomina un Consiglio di amministrazione il giorno dopo il voto ma anche perché la modifica dello Statuto dell’Ipa, un ente prezioso per circa 30mila dipendenti comunali, non è stata sottoposta né ai sindacati né all’Assemblea capitolina. Un abuso del quale dovranno rispondere in tribunale. E qualora fossero accertati dei danni, agiremo in tutte le sedi legali competenti per il giusto risarcimento».

In effetti la storia dell’Ipa meriterebbe l’attenzione dei magistrati, soprattutto contabili. Nel 2017, sempre la Raggi, dispone lo scioglimento del Cda dell’Ipa e nomina contestualmente Fabio Serini commissario straordinario. Il mandato è quello di modificare lo statuto. A tal fine nomina un sub commissario, Vincenzo Piscitelli, per un anno, con l’obiettivo di redigere la modifica statutaria. Quasi cinque anni di proroghe e uno statuto nuovo che dà ovviamente al sindaco il potere di nomina dell’intero Cda, nel quale si escludono rappresentanti dei dipendenti. Curioso come nel «nuovo» statuto si specifichi che la modifica debba essere «validata» dall’Aula Giulio Cesare. In barba a tutto ciò ieri l’ordinanza che nomina Fabio Serini presidente e Carmela Cucca e Gianluca Maria Esposito componenti del Consiglio di amministrazione per cinque anni. Si dice «basito» Giancarlo Cosentino, segretario Cisl Fp Roma, per un atto che «ha completamente ignorato i dipendenti che pure pagano ogni mese l’istituto di previdenza. Non resta che fare un appello al sindaco che verrà affinché intraprenda sin da subito un percorso di trasparenza e partecipazione».

 

Duro il commento di Fabrizio Ghera e Andrea De Priamo, capigruppo Fdi in Regione e Campidoglio: «Favoritismi, nomine compiacenti, epurazioni e spartizioni di poltrone, questo è il ricordo che lasciano la Raggi e i Cinquestelle». 
In tanti sono convinti che questo, scandaloso «regalo» di Raggi&Co a nuovo sindaco, non sia l’ultimo.
 

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