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Mancano gli autisti, un'ambulanza su tre rimane in garage

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Antonio Sbraga
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Ci sono ambulanze nuove, “chiamate” sin dal giugno scorso, che devono ancora arrivare sul territorio: da allora sono state segnalate nel parcheggio dell’Ares 118, in attesa dell’assunzione del nuovo personale, ma da formare adeguatamente prima di poter entrare in servizio. Si tratta di una decina di mezzi di soccorso, l’ultima parte della fornitura complessiva di 33 ambulanze consegnata il 30 giugno scorso dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, all’Ares 118.

“Il Tempo” ha ricevuto una foto-segnalazione dei nuovi mezzi ancora fermi sul piazzale della direzione sanitaria dell’azienda, «mentre continuano a mandare in servizio vecchie ambulanze- questa la denuncia anonima - con oltre 300 mila chilometri», e così ha chiesto conferme all’Ares 118. L’azienda sanitaria ha risposto, inviando anche «una foto del piazzale di oggi: la vostra è evidentemente un po' datata, magari scattata nei giorni seguenti la consegna», ha spiegato il direttore generale dell’Ares 118, Maria Paola Corradi. Dalla quale è in ogni caso arrivata la conferma che circa il 30 per cento della fornitura di ambulanze, consegnata nel giugno scorso, ancora deve entrare in servizio: «allo stato attuale, più del 70% dei nuovi mezzi sono già operativi e, a breve, tutte le ambulanze andranno sul territorio, completando quindi questa prima fase del processo di reinternalizzazione per l’anno 2021».

Anche se il direttore generale tiene a ricordare che «le 33 nuove ambulanze non andranno a sostituire vecchie ambulanze, ma saranno impiegate per la reinternalizzazione delle postazioni attualmente gestite dai privati, secondo quanto previsto dal piano triennale regionale di reinternalizzazione del servizio 118. Reinternalizzare - specifica Corradi - non significa solo consegnare un’ambulanza sul territorio, ma comporta diverse azioni: l’assunzione di personale tramite le graduatorie concorsuali e la formazione per il compito specifico che andrà a svolgere».

Così l’Ares 118 spiega gli oltre due mesi fin qui trascorsi dopo la consegna, seguita da altri passaggi tecnici: «Occorre inoltre ricordare - conclude il direttore generale dell’Ares 118 - che tutte le 33 ambulanze, una volta consegnate, sono state sottoposte a collaudo tecnico, ne sono stati allestiti gli interni, sono state connesse ai ponti radio e messe in rete digitalmente con le centrali operative». 
Ma all’Ares 118 continuano intanto le «carenze di risorse umane e tecnologiche proprie, dovendosi avvalere di soggetti terzi». E così, «in considerazione del perdurare dello stato di emergenza, al fine di assicurare la continuità del servizio», l’azienda regionale ha ora dovuto affidare ai privati «il servizio di soccorso sanitario per un ulteriore mese per un importo complessivo di 530 mila euro per il potenziamento di 20 mezzi di soccorso». Ogni ambulanza noleggiata con servizio h12 costa da 17 a 19 mila euro al mese, mentre quelle in servizio no-stop h24 presentano una spesa che oscilla da un minimo di 30 a un massimo di 37 mila euro al mese. (Antonio Sbraga)

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