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Vaccino, "niente hub nelle scuole". Frenata su sieri e tamponi nei cortili

Valentina Conti
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Le scuole della Capitale non ospiteranno hub vaccinali per studenti. "Al momento, l'attuazione della proposta espressa dall'Associazione Nazionale Presidi di Roma non è all'ordine del giorno". A chiarirlo è l'assessore regionale alla Scuola, Claudio Di Berardino, intervenendo sulle indiscrezioni circolate sulla stampa negli ultimi giorni in vista della ripartenza. L'ipotesi di dosi (e tamponi pure) somministrate nei cortili degli istituti di qualche scuola "baricentrica" rispetto ad altre di zona in città dove convogliare l'afflusso resta, dunque, una chimera. Stesso discorso per le altre province del Lazio. "Naturalmente - aggiunge l'assessore - se si dovessero palesare particolari esigenze riguardanti la campagna vaccinale dei ragazzi siamo pronti ad un confronto per trovare la soluzione migliore". Che da tempo, secondo la Regione, non sembra proprio quella di far nascere hub scolastici, appesantendo l'organizzazione di per sé farraginosa degli istituti, diventata ancora più complessa in epoca di pandemia.

 

 

Anche, ad esempio, in termini di orari. Del resto, la linea dettata da Via Cristoforo Colombo continua a seguire un percorso preciso, che numeri alla mano sta dando riscontri. Si ragiona in ambito territoriale d'intesa con le Asl. "Con le vaccinazioni al personale scolastico stiamo andando a completamento", ha puntualizzato Di Berardino, poi c'è stata l'opera di sensibilizzazione dell'assessorato sull'importanza di far vaccinare i giovani, e le possibilità già offerte non sono poche: sono circa un centinaio gli hub vaccinali presenti nel Lazio, 232 le farmacie aderenti alla campagna vaccinale, a cui si uniscono gli studi dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che stanno contribuendo su questo fronte. Oltre ai camper vaccinali che girano nei territori in base alle diverse esigenze reali e agli open days per i ragazzi sopra ai 12 anni che si stanno svolgendo. Già a luglio il 98% del personale scolastico era vaccinato, così come il 50% degli allievi.

 

 

Arriva a dire la sua pure il commissario straordinario di Farmacap, Jacopo Marzetti: "La Regione - afferma - recepisca l'idea di utilizzare le strutture pubbliche di Farmacap (società partecipata del Comune di Roma che gestisce 45 farmacie comunali, ndr) per l'effettuazione a tappeto di test salivari e antigenici di studenti e docenti nell'ottica del rientro a settembre. Roma potrebbe fare da apripista di un progetto pilota, in cui dopo uno screening di massa prima della riapertura, si potrebbe procedere all'effettuazione settimanale a campione di tamponi rapidi o test salivari per evitare la diffusione del virus". Non arretrano, intanto, i timori delle scuole per i problemi rimasti insoluti alla vigilia del rientro sui banchi previsto il prossimo 13 settembre. Dalle questioni logistiche per destinare nel dettaglio i fondi che si sono appena materializzati - da utilizzare per l'emergenza sanitaria fino al supporto agli alunni Bes (Bisogni educativi speciali) - giungendo ai capi di istituto capitolini che reclamano una direttiva adeguata sulla gestione del controllo quotidiano all'ingresso sul Green pass per docenti e personale scolastico. Disposizione inserita nel testo del protocollo tra Ministero e sindacati sulle misure anti-Covid che, a detta dell'ANP Lazio, necessita di tempi e di personale che le scuole non hanno.

 

 

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