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L'ultima folle idea di Virginia Raggi: "Via le strisce bianche, parcheggi solo a pagamento". Enrico Michetti: intoccabili

Pietro De Leo
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«Le strisce bianche, all’interno della zona dell’Anello ferroviario, non si toccano». È molto chiaro, parlando con Il Tempo al termine di una giornata dalla fitta agenda di campagna elettorale, il candidato sindaco del Centrodestra a Roma Enrico Michetti. Il tema ha a che vedere con l’ultima idea della Prima Cittadina uscente Virginia Raggi, che per il confronto alla Confcommercio di Roma ha esposto il suo programma per i parcheggi, che prevede l’eliminazione degli stalli bianchi all’interno della prima e della seconda zona all’interno della zona uno e due Piano Generale del traffico urbano. Oltre a questo, l’eliminazione della tariffa agevolata di 4 euro per otto ore. Insomma, una prospettiva preoccupante, che rappresenterebbe una vera e propria stangata per cittadini ed automobilisti.

 

 

Michetti a questo proposito osserva che l’opportunità di «parcheggiare gratuitamente, laddove è possibile, è un diritto sacrosanto dei romani. Tra le altre cose, sono già molte le strisce bianche che sono state trasformate, in questi anni, in blu e quindi a pagamento. I nuovi provvedimenti devono andare a favore dei romani e non contro». Altro tema, centrale, poi, lo slittamento dell’approvazione del bilancio di Roma Capitale, ormai andato oltre il tempo limite della scadenza, prevista per oggi a norma di legge. Alla radice di questa scelta, la possibilità che il Comune possa formalizzare le offerte per le ex rimesse Atac finite all’asta. Su quella di Piazza Ragusa è venuta alla luce l’aggiudicazione di Amazon. Ieri, la Sindaca ha riunito i capigruppo dove ha chiesto massimo impegno per approvarlo entro mercoledì. Tuttavia, sta di fatto che lo sforamento è già avvenuto. Sul punto, Michetti osserva: «Esistono delle scadenze naturali», osserva Michetti, e dunque «in ogni caso è davvero inammissibile uno slittamento dei conti». E quanto all’aggiudicazione di Amazon della struttura di Piazza Ragusa, osserva: «è una vicenda assolutamente da approfondire».

 

 

La giornata di ieri, peraltro, ha fornito l’occasione anche per un incontro con Confartigianato, nel corso del quale il candidato del centrodestra ha espresso alcuni punti programmatici. «Abbiamo pensato di valorizzare e conservare le botteghe storiche visto che la "bottega storica" non è un negozio qualsiasi e rappresenta una delle realtà economiche che maggiormente contribuisce all’economia cittadina». E ancora: «puntare al marketing territoriale come "brand" di Roma, ma anche favorire misure volte a incentivare l’occupazione e la formazione dei giovani con progetti finalizzati all’introduzione di giovani leve in mestieri che, diversamente, sono a rischio scomparsa». E ragiona: «Vogliamo ripensare a ricostruire i tessuti economici della città attraverso politiche di programmazione territoriale ricreando elementi di socialità e favorendo, nello stesso tempo, i processi di trasformazione green e digitale delle imprese».

 

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