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Tutti a piedi da Termini a Piazza Venezia: i grillini vogliono chiudere il centro al traffico

Fernando M. Magliaro
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Il Comune non sa come gestire gli effetti sul traffico dei cantieri della metro C a piazza Venezia, quindi, per ridurre “l’abuso del mezzo privato” risolve semplicemente con un “andate tutti a piedi”.

Questo è quanto si legge in una memoria di Giunta approvata lo scorso 28 maggio: “le rilevanti limitazioni del traffico comportate dai cantieri, per diversi anni, possono essere una grande occasione per introdurre progressivamente un superamento dell’abuso del mezzo privato” e quindi, “nell’ipotesi di migliore funzionalità tramite una connessione pedonale” da via dei Fori Imperiali “al nodo centrale della mobilità capitolina, costituito dalla Stazione Termini, rappresenta indubbiamente l’assetto fondamentale per lo sviluppo del sistema a rete degli ambiti pedonali”. 

Quindi, per un turista che scende alla stazione Termini, magari carico di bagagli, con un hotel, un bed&breakfast o una pensioncina prenotata in zona Fori Imperiali, niente taxi. Niente bus. A piedi: palla lunga e pedalare. E pazienza se piove. O se c’è il solleone. 

Del resto, come scrive il Campidoglio grillino: “per consentire un’efficace accelerazione dei tempi di realizzazione della stazione Venezia della Metro C” (il cui progetto da 5 anni aspetta i comodi della Giunta Raggi, ndr), in considerazione dei correlati cantieri per le due infrastrutture tranviarie Termini-Vaticano-Aurelio e tram dei Fori, sarà indispensabile procedere a lavorazioni simultanee che comporteranno una drastica riduzione della viabilità pubblica e privata, con la conseguente chiusura al traffico di alcune delle vie afferenti al sistema di Piazza Venezia, fra cui certamente via dei Fori Imperiali”, la Giunta decide di dare mandato al Dipartimento Mobilità di avviare “le sperimentazioni”, redigere gli “atti deliberativi per l’istituzione di una Consulta cittadina”. Poi, ancora, gli uffici dovranno predisporre un “tavolo di lavoro” con la pletora di soggetti coinvolti, da Atac ai Beni culturali, dai Ministeri al Municipio I e, infine, individuare le risorse per la campagna informativa.

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