Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

DiMartedì, "perché si è ricandidata" Antonio Caprarica smaschera la Raggi

Giorgia Peretti
  • a
  • a
  • a

Si parla del destino di Roma negli studi di DìMartedì. Il talk show condotto da Giovanni Floris su La 7, nella puntata di martedì 18 maggio ospita la sindaca Virginia Raggi, ricandidata alle prossime elezioni amministrative di Roma. Un tema che ha messo e continua a mettere in crisi i partiti già impegnati nel governo di larga intesa ma che inevitabilmente dovranno trovare una quadra anche sulle candidature per il Campidoglio. Una cosa è certa, almeno per la Raggi, la pentastellata vuole di nuovo la gestione della Capitale, sicura dell’esperienza trascorsa dal primo mandato. Così dopo aver fatto il mea culpa sugli errori commessi durante la sua amministrazione è pronta per riprovarci.

Lo storico giornalista Rai, Antonio Capranica parte in quarta e fa a pezzi la Raggi che ha appena risposto al direttore Libero, Alessandro Sallusti, di aver sbagliato tanto ma aver fatto tesoro dei suoi errori che oggi l'hanno resa un sindaco migliore. “Sono contento perché questa sera la Raggi ha chiesto scusa parecchie volte per svariate ragioni - ha sottolineato Caprarica - Mi fa un po' impressione sentire che abbiamo bruciato due o tre anni a Roma per sopperire alla inesperienza della sindaca eletta. Forse sarebbe stato più opportuno una persona più esperta. Ma adesso che è esperta vorrei capire se è esperta di bilanci o di operazioni politiche. Perché, complimenti, lei ha fatto un grosso colpo con la sua candidatura. Quando si è resa conto che il suo partito non l’appoggiava ha minacciato di spostare armi e bagagli della sua piattaforma su Rousseau. Per questo che Conte si è precipitato a sostenerla?" chiede il giornalista. La Raggi si scalda: “I ricatti non sono esattamente ciò che faccio, ho iniziato a lavorare su Rousseau quando era l’unica piattaforma del Movimento sin dal mese di dicembre. I bilanci dell’Ama hanno mostrato ruberie da otto anni fino ad oggi”.

Ma questo è solo l’inizio, dopo poco il giornalista rincara la dose: “Vorrei sapere se forse pensa, tra qualche anno di chiedere scusa anche per aver impedito l’alleanza tra il suo movimento ed il Pd. Onestamente io non ho capito bene, al di la dei dati, e la rivendicazione legittima dei risultati su cui non siamo d’accordo, perché lei la vede in un modo e noi in un altro… Io vorrei capire qual è la prospettiva politica della sindaca Raggi? È ancora convitna davvero che il Movimento 5 Stelle non è né di destra né di sinistra? O è pronta a fare una scelta? Quando farà questa scelta si troverà più a suo agio con la Lega di Matteo Salvini o con il Pd degli avversari con Zingaretti, Gualtieri e Letta?”

La risposta della pentastellata non si fa attendere, ma con grande abilità linguistica ribatte così: “Io credo che stiamo ragionando con categorie che soprattutto adesso dopo la pandemia non sono proprio più attuali. Oggi anche grazie all’avvento dei social i cittadini si fanno un’opinione che è molto liquida basata sui programmi concreti. Nel momento in cui chiedo l’intervento di un prefetto col supporto delle forze dell’ordine in una determinata zona della mia città quella è una zona di destra o di sinistra?”. Infine, la frecciata della scrittrice Antonella Boralevi: “Lei in questi anni una cosa ha molto migliorato, la sua dialettica. Cioè l’arte di non rispondere alle domande”.

 

Dai blog