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Lazio in zona arancione. Negozi, palestre e bar, cosa si può fare

Damiana Verucci
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Riaprono nidi, materne, elementari e medie. E poi i negozi di abbigliamento, i parrucchieri, i centri estetici, ma anche il Bioparco, per la gioia degli animali che sembra sentano tanto la mancanza dei visitatori.

Il Lazio torna arancione e molte attività produttive, quelle considerate dal governo «non essenziali» potranno tornare ad accogliere clienti. La finestra di riaperture durerà però soltanto fino a venerdì, da sabato fino al 5 aprile tutta l'Italia tornerà zona rossa e quindi anche chi ha aperto questa mattina dovrà richiudere per il weekend di Pasqua. Le scuole, invece, andranno in vacanza giovedì per riaprire solo mercoledì prossimo.

 

 

Ma andiamo per gradi. In zona arancione ci si potrà spostare nel proprio Comune, rispettando il coprifuoco che inizia alle 22 e termina alle 5. Si potrà andare a trovare un parente o un amico ma soltanto una volta al giorno e non più di due persone in macchina, salvo che non si tratti di minori. Riaprono i negozi di abbigliamento e simili e anche i centri commerciali che però continuano ad essere chiusi nel weekend. Così come restano chiuse le palestre, le piscine, gli impianti sciistici, i cinema, i teatri e i musei. Ma anche le sale gioco, le discoteche, le sale da ballo, le sale da concerto, i parchi tematici, i centri benessere. L'attività sportiva potrà essere sempre praticata all'aperto e anche nei circoli, all'aperto, purché rispettando la distanza. Vietato, invece, l'ingresso negli spogliatoi e l'uso delle docce.

Per bar e ristoranti cambia poco. Dovranno continuare a non servire clienti al tavolo sia a pranzo che a cena così come il caffè e le altre consumazioni sono vietate sul posto e nelle adiacenze. Sempre consentito, invece, l'asporto per la ristorazione e gli esercizi di somministrazione e la consegna a domicilio.

 

 

Riaprono parrucchieri ed estetisti e per loro è previsto un boom di prenotazioni. Secondo Confartigianato Roma ci sarà un incremento del 30% rispetto ad analoghi periodi prefestivi degli scorsi anni. L'urgenza di una tintura o di una ceretta, si fa sentire. Il danno per queste due settimane di chiusura in zona rossa è stato ingente: oltre 30 milioni di euro persi. «Ci auguriamo che non sia più necessario chiudere queste attività anche perché il provvedimento appare totalmente ingiustificato», tuona Andrea Rotondo, Presidente Confartigianato Roma.

Per Pasqua ricambia tutto. Il Lazio, come il resto d'Italia, torna zona rossa e quindi si applicheranno le relative restrizioni. Saranno consentiti esclusivamente gli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute. Il 3,4 e 5 aprile ci si potrà recare, al massimo in due persone e una sola volta al giorno, in un'altra abitazione di amici o parenti della stessa regione nell'orario compreso tra le 5 e le 22. Chi si sposta potrà comunque portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti.

 

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