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Quote rosa e azzurre, ecco la verità sul Talete dopo la bufera "di genere"

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Valentina Conti
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“Abbiamo agito in modo corretto, trasparente e condiviso”. Dopo la bufera “di genere” abbattutasi sul Liceo scientifico romano Talete, parla il preside dell’istituto del quartiere Prati, Alberto Cataneo. Nel mirino delle polemiche ci è finita la scelta di destinare quote prestabilite per l’accesso al liceo Matematico a causa dell’impossibilità, in emergenza Covid, di fare il test di ingresso, come ogni anno in collaborazione con La Sapienza. “L’intento è stato quello di garantire una presenza sicura delle ragazze proporzionale al numero di richieste”, spiega Cataneo a Il Tempo, ripercorrendo l’iter della vicenda.

 

“Dato che non si è potuto fare il test in presenza – chiarisce - abbiamo pensato a una graduatoria, favorendo coloro che erano in possesso della legge 104, dando un punteggio in più ai ragazzi che avevano scelto questa tipologia di liceo nel modulo ministeriale come prima opzione, per chi avesse fratelli e sorelle nella stessa sezione. E poi per i pari merito abbiamo introdotto il sorteggio, i cui criteri per accedere – 70% ragazzi, 30% ragazze, percentuali stabilite in proporzione al numero di richieste pervenute - sono emersi da un dibattito di organi collegiali (collegio docenti a maggioranza femminile e consiglio di istituto) che rappresentano tutte le componenti della scuola. Il risultato – 9 ragazze su 28 - è stato ottenuto. L’anno scorso eravamo intorno al 28% di percentuale femminile, quest’anno siamo cresciuti (è il 32% circa). Il primo anno avevamo solo cinque ragazze iscritte”. Insomma, il contrario delle accuse rivolte alla scuola, a sentire il preside, che aggiunge: “Non abbiamo commesso errori da alcun punto di vista. Poi comprendiamo che può succedere che si possano forzare le situazioni. I criteri sono stati pubblicati sul sito della scuola il 22 maggio con un avviso in evidenza, li conoscevano tutti”.

 

Chiediamo il perché la scuola abbia pensato ad un sorteggio e non, ad esempio, a selezionare tenendo conto dei voti delle medie su un profilo di merito “E’ un criterio che qualcuno segue, ma noi non siamo molto d’accordo per una questione di valutazione didattica: alle medie le valutazioni sono variabili, i metodi cambiano da scuola a scuola. E il nostro non è un liceo dei ‘più bravi’ ”, risponde Cataneo. E alla domanda “Avrebbe cambiato il modus operandi col senno di poi?” ribatte un “no” deciso. “Del resto – rileva Daniela Casale, prof responsabile del progetto del liceo Matematico - la presentazione del liceo come indirizzo “di eccellenze”, riportata da alcuni organi di stampa, è fuorviante. E’ una sezione di sperimentazione didattica multidisciplinare in cui le ore in più vengono usate per una matematica moderna. Sono una trentina a Roma, oltre 100 in tutta Italia. Le ore vengono gestite con l’organico di diritto e di potenziamento. Va da sé che non possiamo esaurire tutte le richieste, 52 quest’anno. Nel sorteggio ci siamo adeguati ai criteri usati per formare le altre classi”.

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