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Roma, tavolino libero per tutti contro la crisi del commercio

A Roma con la Fase 2 il 35% di tavoli e sedie in più all'aperto

Damiana Verucci
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Il 35% di tavoli e sedie in più all'aperto anche occupando spazi che fino ad oggi erano vietati, con una “semplice” domanda ai Municipi competenti. Alla fine sembra essere prevalsa la proposta di delibera dell'assessore al commercio, Carlo Cafarotti, che ieri è stata discussa in giunta e poi dovrà fare un ulteriore passaggio in assemblea. Archiviata dunque l'ipotesi ordinanza che era stata lanciata dalla stessa sindaca Raggi ma che non avrebbe trovato nessuna sponda negli uffici competenti, torna in auge la delibera a firma Cafarotti che accorcia non poco i tempi generalmente intercorrenti tra la domanda di osp e la sua risposta. Questa proposta si fonderebbe infatti su una sorta di “silenzio assenso” che darebbe la possibilità all'esercente di aumentare di un terzo lo spazio all'aperto dedicato a tavoli o sedie (o di chiederne uno nuovo) presentando una domanda asseverata da un tecnico. A quel punto potrà già occupare senza dover attendere la risposta e in caso rimuovere solo in seguito ad accertamento negativo. Per quanto riguarda il parere della Sovrintendenza Statale si sta aspettando la pubblicazione del decreto Rilancio che contiene la norma che consentirebbe di bypassarlo. La concessione avrà comunque una validità limitata nel tempo, fino al 31 dicembre 2020, decorso il quale gli esercenti dovranno tornare alla situazione precedente. E fino a questa data saranno sospesi tutti i piani di massima occupabilità. Resta inteso che anche all'esterno i titolari di bar e ristoranti dovranno mantenere il distanziamento sociale. Se tutto andrà liscio probabilmente già dai primi di giugno sarà possibile per gli esercenti ampliare il proprio spazio all'aperto e in questo momento non è una opportunità da poco. Ad oggi, secondo la Fiepet-Confesercenti, su circa seimila ristoranti nella Capitale neanche millecinquecento hanno effettivamente aperto e chi lo ha fatto ha preferito mettere i pochi clienti all'aperto perché l'idea del distanziamento interno al locale sembra non sposare, almeno al momento, i gusti dei romani. Tuttavia, spiega il presidente Claudio Pica, “per vedere davvero come andrà bisognerà aspettare questo fine settimana quando molti tenteranno di riaprire visto che in questi giorni stanno arrivando le prime prenotazioni”. Dunque per l'inizio della prossima settimana almeno oltre la metà dei ristoranti potrebbe rialzare la saracinesca. Le paure sono tante: dal far rispettare le regole senza essere troppo invadenti con i clienti, al distanziamento dei tavoli che ha di fatto ridotto molto i coperti e quindi senza sufficienti prenotazioni il rischio concreto è quello di non riuscire a sostenere i costi.

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