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Coronavirus, a Roma contagiati altri due vigili urbani

Uno di loro è ricoverato in gravi condizioni al Policlinico di Tor Vergata. I comandi sono stati chiusi per la sanificazione

Andrea Ossino e Augusto Parboni
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Due agenti positivi. Due comandi della polizia locale chiusi temporaneamente per essere sanificati. Dopo il caso del poliziotto della municipale in servizio all'XI gruppo, in zona Corviale, altri due agenti sono risultati positivi dopo aver fatto un tampone. Si tratta di un poliziotto del VI gruppo, di Tor Bella Monaca, e di un collega del VII tuscolano. Le condizioni cliniche del primo paziente sarebbero più gravi e per questo sarebbe stato ricoverato al Policlinico Tor Vergata. Un segnale d'allarme importante che ha portato i dirigenti a chiudere temporaneamente i rispettivi comandi per sanificarne i locali. Per approfondire leggi anche: Roma deserta è impressionante Ad ogni modo i rispettivi comandi dovrebbero già essere riaperti la prossima settimana. Nel frattempo sono in molti i colleghi dei contagiati che temono per le loro condizioni di salute. E occorrerà capire con chi sono entrati in contatto i due uomini contagiati. Gli agenti della polizia locale infatti sono sempre in prima linea per far rispettare le nuove norme necessarie a contenere l'emergenza sanitaria e garantire l'ordine pubblico in queste difficili settimane. Per questo motivo molti comandi si sono già attrezzati con strutture temporanee allestite dove fino a poco tempo fa venivano parcheggiate le macchine di servizio. Non è la prima volta che agenti della polizia locale vengono contagiati. Un poliziotto in servizio all'XI gruppo, che ha competenza su quartieri diversi (Portuense, Magliana, Trullo, Marconi), è risultato positivo dopo aver effettuato un tampone all'ospedale Spallanzani. In quel caso, il 13 marzo scorso, sindacati sono insorti per la carenza di presidi sanitari e protezioni diffidando “tutti i dirigenti della polizia locale di Roma Capitale a comandare personale in servizio esterno senza la fornitura dei prescritti dispositivi di protezione individuale”. E ancora: “A tal fine si richiamano le responsabilità dirigenziali e del datore di lavoro in merito alla salvaguardia della salute e della sicurezza di lavoratrici e lavoratori”.

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