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Grillini e Pd litigano pure sull'ufficio stampa

Pubblicato il bando per il nuovo direttore. I Dem all'attacco: resterà in carica tre anni, più della Raggi

Daniele Di Mario
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Il Campidoglio cerca un nuovo direttore dell'ufficio stampa. Per trovarlo è stato pubblicato alcuni giorni fa un avviso pubblico, gli interessati potranno far pervenire le loro candidature entro il prossimo 23 marzo. Potranno inviare la propria candidatura esclusivamente i giornalisti professionisti o pubblicisti iscritti al relativo albo professionale, che abbiano una «comprovata esperienza nel settore della comunicazione». Ancora non è terminato il periodo per la presentazione delle domande, ma la polemica è già esplosa. Le opposizioni denunciano la durata triennale del contratto, superiore al tempo rimasto alla sindaca Virginia Raggi e alla sua giunta alla guida del Campidoglio. Tra tre anni, infatti, saranno cambiate la composizione della giunta e dell'Assemblea capitolina. «La normativa - attacca il consigliere del Pd Giovanni Zannola - lega espressamente la durata degli incarichi a quella del mandato del sindaco e questi rapporti si risolvono automaticamente con la cessazione del mandato, indipendentemente dalle cause che l'hanno determinata». Zannola ricorda che: «Questa clausola dovrebbe peraltro essere sempre inserita nei contratti per questo genere di incarichi». Per questa ragione il consigliere dem chiede «l'annullamento dell'avviso pubblico». Il documento prevede comunque ulteriori requisiti per la validità della candidature: il possesso di una laurea magistrale o specialistica e titoli che dimostrino «l'esperienza professionale» prevista dalla legge per l'accesso a incarichi dirigenziali. Per dimostrarla deve essere rispettata almeno una tra le seguenti condizioni: aver maturato un'esperienza quinquennale in ruoli dirigenziali in enti pubblici o privati; aver maturato un'esperienza quinquennale in ruoli funzionali che possono accedere alla dirigenza e al contempo il possesso di un master universitario e/o di un dottorato; infine, provenire dai settori della ricerca, della docenza universitaria, delle magistrature e dei ruoli degli avvocati e procuratori dello Stato».

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