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Raggi: "Metro C fino a Saxa Rubra: lo chiedono i romani"

Fernando M. Magliaro
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Sopralluogo, questa mattina, del sindaco di Roma, Virginia Raggi, e del ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli, al cantiere della linea C della metro ad Amba Aradam/Ipponio, quello dove è stata rinvenuta una caserma di epoca romana e, poco distante, la casa del comandante. È il secondo sopralluogo della Raggi ad Amba Aradam a distanza di circa un anno dall'ultimo tour. Al sopralluogo hanno preso parte anche il presidente di Metro C, Franco Cristini, l'amministratore delegato Fabrizio Paolo Di Paola, l'assessore capitolino alla Mobilità, Pietro Calabrese, il presidente della commissione Mobilità di Roma Capitale, Enrico Stefano e l'amministratore unico di Roma Metropolitane, Giovanni Mottura. La stazione non aprirà prima del 2024. I ritardi accumulati dalla Giunta Raggi hanno fatto saltare tutte le previsioni sull'apertura al pubblico delle stazioni inizialmente prevista per il 2021. Quello della metro C, ha spiegato Raggi, "è il cantiere interno a una città più grande d'Italia. A poco meno di un anno torniamo qui per monitorare l'andamento dei lavori del cantiere. Ad agosto abbiamo approvato il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) che disegna uno scenario della mobilità di Roma da qui a 10 anni predisposto insieme ai cittadini" che hanno espresso "una richiesta molto complessa di trasporto su ferro". La  C, ha assicurato la Raggi, "continuerà almeno fino a Clodio-Mazzini, i romani chiedono di andare oltre Farnesina e di arrivare a Saxa Rubra, per noi è un'idea molto interessante. Il Mit ha stanziato 10 milioni per continuare gli scavi fino a Colosseo, quindi le nostre talpe continueranno a scavare e poi procederemo a realizzare le stazioni". Anche Amba Aradam "sarà un'altra stazione museo, proprio come San Giovanni, perché negli scavi è stato ritrovato un "castrum'. I ritrovamenti si stanno configurando come un vero e proprio polo museale, perciò chiederemo al Mibact, che ha già mostrato interesse, una partecipazione maggiore per creare un sistema museale con tutti i reperti ritrovati negli scavi delle nostre metropolitane”. Questa stazione, ha continuato Raggi, “se tutto va bene sarà aperta nel 2024. Attualmente questa stazione è il pozzo da cui fuoriescono i detriti, la terra di scavo: finché non si arriva a Piazza Venezia e non si mettono in sicurezza le talpe per il prosieguo dell'opera, chiaramente non può essere costruita come stazione. Insieme alla stazione di Venezia questo sarà il nodo di scambio con la futura metro D, intersecandosi con gli interventi del Pums". Sono lontani i tempi in cui i 5Stelle – Raggi, Frongia, De Vito e Stefàno – presentavano mozioni per cancellare la Metro C e farla fermare a San Giovanni. Comunque, ha sottolineato il Sindaco, "ci sono ancora molti step per il completamento della metro C. Adesso si scava fino a piazza Venezia e poi ci sarà necessariamente lo stanziamento per la stazione di Venezia e che non sarà una stazione semplice ma sarà sicuramente bellissima, sono già stati rinvenuti alcuni reperti e anche quella sarà una stazione museo". Alla domanda sull'avanzamento della revisione progettuale della tratta successiva, la T2 da Venezia a Clodio – revisione annunciata due anni fa e mai partita – la Raggi ha risposto dicendo: Finalmente questo Governo ha deciso di ascoltare le istanze di Roma. È fondamentale perché da anni sollevavamo il punto di come i finanziamenti fossero inesistenti e l'opera non potesse andare avanti. La C è un'opera che vede la partecipazione congiunta Di Roma capitale Regione Lazio e Governo: si lavora in tre, non si può lavorare da soli". Un atto d'accusa contro i predecessori della De Micheli? "Assolutamente no", ha risposto seccamente il Sindaco. "Come ministero abbiamo appena approvato i 10 milioni per sbloccare la metro C e arrivare a piazza Venezia – ha affermato il ministro De Micheli - e sono contenta perché questa sarà un'opera che cambierà la vita dei romani: avevamo detto che avremmo dato il nostro contributo per la metro e lo abbiamo fatto, perché si capisca che questo Governo è particolarmente interessato al miglioramento della qualità della vita nella sua Capitale che è la vetrina del Paese per il mondo". Per De Micheli "permettere gli spostamenti senza usare la macchina credo sia uno dei modi per mostrare che questo Paese è in grado di fare un cambio di passo: metteremo tutte le istituzioni interessate intorno a un tavolo per trovare il modello di governance più adatto per completare le linee metropolitane della città, dovremmo darci anche dei tempi precisi. Credo che la visita di oggi- ha concluso il ministro- debba essere un segnale dell'impegno del Governo e delle istituzioni per risolvere punto per punto tutti i problemi". In conclusione, poi, il Ministro ha spiegato come "nei giorni scorsi abbiamo approvato in Conferenza unificata Stato-Regioni quasi mezzo miliardo di euro per tramvie e funivie a Roma": soldi che finanzieranno 50 nuovi tram, le tramvie su via Palmiro Togliatti e via Tiburtina e le funivie Battistini-Casalotti e Magliana. Il ministero di Porta Pia ha invece respinto le richieste del Campidoglio di finanziare anche il tram via Cavour-largo Corrado Ricci e la Roma-Giardinetti.

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