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"Ho fatto arrestare mio figlio. Non potevo sentirmi complice"

Parla la madre di Valerio Del Grosso: "È giusto che paghi"

Davide Di Santo
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"Sono distrutta dal dolore sapendo che una mamma e un papà, un'intera famiglia, sta piangendo la morte di un figlio. Ancora non posso credere che Valerio abbia potuto fare un gesto simile. E come me tutti quelli che lo hanno visto crescere nel quartiere". Lo dice al Giornale Radio1 Giovanna Proietti, la mamma di Valerio Del Grosso, il 21enne accusato di aver ucciso Luca Sacchi davanti a un pub del quartiere Appio Latino di Roma e che lei stessa ha fatto arrestare. È stata proprio la donna a mettere le forze dell'ordine sulle tracce del figlio: "È giusto che adesso paghi e si assuma le sue responsabilità e so che lo farà. Per questo con lo stesso dolore nel cuore non ho mai pensato mai nemmeno un minuto che si potesse fare una cosa diversa da quella che ho fatto. La nostra è una famiglia per bene di lavoratori e per questo non potevamo aggiungere al dolore di questa tragedia la vergogna di sentirci in qualche modo complici. Quel giorno ho anche pensato che forse era l'unica maniera per dare a Valerio una speranza di riscatto". "Anche lui aveva deciso di consegnarsi alla giustizia, lo so per certo", spiega la signora Proietti che dichiara: "So che non voleva uccidere, ma di questo non voglio dire, ci penseranno gli avvocati. Oggi c'è solo la vergogna e il dolore per una tragedia che non avrei mai potuto immaginare e per la quale a nome della mia famiglia posso solo chiedere scusa". 

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