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La Capitale è già in emergenza rifiuti

Raggi chiede aiuto a Zingaretti. Oggi tavolo tecnico col ministro Costa

Valentina Conti
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Roma in pre-emergenza rifiuti. La Raggi chiede aiuto a Zingaretti. Stamane il tavolo tecnico con il ministro dell'Ambiente Sergio Costa per fare il punto tenterà di prendere di petto la questione. Si cercherà di scongiurare la situazione di criticità, ma il rischio di rivedere sotto gli occhi le scene a ripetizione degli scorsi mesi è dietro l'angolo. La discussione sul tema tiene banco. La Regione Lazio che vuole una discarica per Roma, il ministro dell'Ambiente Costa che lancia la proposta di un sito di stoccaggio (che non dispiace alla Regione) assicurando sostegno a Roma Capitale. L'amministrazione capitolina sempre contraria agli impianti di smaltimento. Con la sindaca Raggi che – sul post-ferie - ammonisce gli impianti privati di trattamento dei rifiuti presenti nel Lazio («Negli ultimi giorni non stanno rispettando l'ordinanza regionale che impone loro di ricevere le quantità di rifiuti fissate nell'ordinanza stessa. Così si mettono a rischio gli sforzi che tutte le istituzioni e Ama stanno facendo per assicurare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti di Roma»). Poi l'appello ad Abruzzo e Marche per concretizzare il trasferimento dei rifiuti nei loro impianti (che si materializzerà a breve), con la Lega sul piede di guerra: «Non si può continuare a smistare i rifiuti di Roma, è da irresponsabili». E le critiche degli ambientalisti. «In una città come Roma, in cui la municipalizzata Ama, di fatto, non dispone di impianti di trattamento ed in cui la raccolta porta a porta è al palo, è assurdo che il dibattito sull'emergenza rifiuti riparta ancora una volta dal tema del sito di stoccaggio. Ci aspettiamo, invece, di sapere quando e dove intendono realizzare gli impianti di trattamento necessari ad un sistema circolare», affermano gli esponenti verdi Nando Bonessio e Guglielmo Calcerano. Il risultato sono i secchioni che abbondano di rifiuti, non ai livelli emergenziali che ci ricordiamo bene. Almeno, non ancora. Ma sulla strada che potrà condurre - di questo passo - all'ennesima ondata di emergenza sanitaria. Il tanfo vicino ai cassonetti e il rovistaggio che prosegue indisturbato in tutti i quadranti della città non agevolano di certo. Il caos incombe. Da Ostiense (via Matteucci, via del Porto Fluviale, via Ostiense, via delle Conce) ad Appio e Boccea passando per il quartiere Prati, Esquilino e Aventino, ma anche Trieste e San Lorenzo, arrivando a Roma Nord, da via Igea a via Trionfale, via Mario Fani, via della Camilluccia, via di Torrevecchia. E, ancora, da Prenestina al Tuscolano ai quartieri Don Bosco e Centocelle: cassonetti strapieni e immondizia a terra, ingombranti compresi. Fotogrammi che si inseguono da via della Serenissima a via delle Cave di Pietralata, come in via Achille Tedeschi, via Eugenio Torelli Viollier, via Pisino, via Sebastiani, via Marco Fulvio Nobiliore. Un problema che si trascina da troppo, il «ciclo» che Roma non riesce a chiudere per la mancanza di impianti, accanto alle nuove visioni sull'argomento finite nel dimenticatoio, con in mezzo pure i costi da mettere in conto per i nuovi cassonetti, che non sono scomparsi. E le altre risorse impegnate e che verranno impegnate su altri fronti. In primis, sull'abbandono dei rifiuti. Bonificare le discariche abusive costa eccome: un milione di euro da gennaio, altri due negli ultimi dodici mesi, più altri 340mila da investire a stretto giro su un capitolo alquanto scottante. Mentre continuano a lievitare le segnalazioni in barba ai controlli in circolazione in stile Grande Fratello. E la crisi dell'immondizia che non trova pace. *** RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DAL MINISTERO DELL'AMBIENTE Gentile direttore, con la presente le chiediamo di rettificare la notizia pubblicata oggi sul quotidiano Il Tempo online e a pagina 14 dal titolo "La Capitale è già in emergenza rifiuti" in quanto il ministro dell'Ambiente Sergio Costa non parteciperà alla cabina di regia tecnica sui rifiuti.

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