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Caos affrancazioni, approvato in Senato l'emendamento salva famiglie. Ecco cosa c'è

"Condannati" a risarcire 300 mila euro per case vendute 10 anni prima: non dovranno più pagare gli acquirenti

Grazia Maria Coletti
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Caos affrancazioni: l'emendamento "salva famiglie" approvato in Senato. Migliaia di venditori condannati a risarcire fino a 300 mila euro per case dei piani di zona vendute 10 anni fa, non dovranno versare più neanche un euro ai loro acquirenti. Cambiato il corso delle cause civili pendenti, anche i venditori potranno affrancare, restituendo alle case il loro valore di mercato. Ora l'iter passa alla Camera ma il più è fatto. "Vittoria, finisce un incubo per 200 mila famiglie solo a Roma - esulta il Comitato dei venditori 18135, l'associazione delle famiglie che rischiavano di finire sul lastrico - sembra capodanno". "Il provvedimento permette al venditore di affrancare e di dare il pieno godimento al bene per restituirgli il prezzo  di mercato  - spiega Paolo Visintin, presidente del Comitato che ricorda che il primo firmatario dell'emendamento è Emiliano Fenu del M5S ed è stato firmato da tutti - Ora il provvedimento passa alla Camera ma il più è fatto".  Cosa cambia - L'avvocato Marco Cesetti spiega il provvedimento da esperto. "In sintesi, la novella oggi approvata al Senato sostituisce completamente l'art. 49 bis della lg 448/1998 e prevede, innanzitutto, che chiunque abbia interesse possa affrancare gli immobili in questione. Dunque, non più i soli attuali proprietari, ma anche i loro venditori hanno pieno diritto di chiedere direttamente l'affrancazione al Comune competente. In secondo luogo, l'affrancazione potrà essere stipulata anche con scrittura privata autenticata con evidenti risparmi per tutti. Ancor più importante, è che l'eventuale pretesa di rimborso della differenza del prezzo si estingue con l'affrancazione, che peraltro ha anche l'effetto di rimuovere i vincoli soggettivi, oltre che quello del prezzo massimo di cessione. Inoltre, fino a che l'affrancazione non viene effettuata la compravendita è parzialmente inefficace, non parzialmente nulla, e dunque pretese giudiziarie basate sulla nullità non saranno accolte. La presente norma ha effetto retroattivo, cioè si applica anche alle compravendite precedenti alla sua entrata in vigore, esattamente come quella che ha sostituito. Insomma, secondo quanto approvato oggi al Senato, l'eventuale pagamento dell'affrancazione da parte del venditore rappresenterà l'esecuzione di un obbligo di legge, non il punto di arrivo di una transazione tra le parti. In definitiva, seppur con la presente norma non vengano risolte tutte le questioni giuridiche che girano intorno all'edilizia convenzionata, l'intervento in parola restituisce certamente gran parte della certezza di diritto che era venuta meno con la legge 106/2011 e la successiva sentenza SSUU 18135/2015." Lo scenario futuro - "L'approvazione dell'emendamento di oggi - dice Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio - sia solo il primo passo di un percorso che veda impegnato tutto il M5S - nazionale, Regione e Comune - per una Legge Quadro nazionale per l'edilizia residenziale pubblica agevolata affinché si faccia finalmente ordine e non si ripetano vicende di questo tipo. In Regione ad esempio  grazie a un mio emendamento al Collegato al Bilancio è stata approvata la Commissione Speciale sui Piani di Zona che dovrà fare luce sulle anomalie del settore che hanno alimentato ulteriormente l'emergenza abitativa in questi anni. L'obiettivo è di portare al tavolo dei lavori un Testo Unico regionale sull'edilizia pubblica come base di confronto con tutte le forze politiche".    

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