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Raggi ai pm: "Raffaele Marra non decideva, firmava e basta"

Il procuratore aggiunto Paolo Ielo incalza la sindaca: "Ma per legge se si parla di tuo fratello ti astieni"

Valeria Di Corrado e Andrea Ossino
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“E' vero che Marra ha suggerito la nomina del fratello. Ma è anche vero che Meloni se ne assunse la paternità. Mai Meloni mi ha detto 'Questo nome me lo ha suggerito Marra' e quando scopro che Renato Marra va a guadagnare un importo maggiore di prima mi arrabbio moltissimo”. Ha risposto così il sindaco Virginia Raggi alle domande della procura di Roma. In aula, (nel procedimento che la vede imputata per aver dichiarato alla responsabile anticorruzione del Campidoglio, di aver deciso autonomamente ogni dettaglio della nomina a capo del dipartimento Turismo di Renato Marra, fratello dell'allora capo del personale Raffaele), l'esponente del Movimento 5 Stelle ha affermato: “Mi sembrò un falso problema. Raffaele Marra non aveva potere discrezionale. Si limitava a firmare un atto”. Una risposta che non ha convinto l'accusa: “E' questo il tema – ha spiegato il procuratore aggiunto Paolo Ielo – per legge se si parla di tuo fratello ti astieni. La discrezionalità non c'entra. Tu non devi entrare in campo se si parla di tuo fratello. Ed è questo che chiedeva l'Anac”. La Raggi ha spiegato di essere andata su tutte le furie quando scoprì che alla nomina di Renato Marra al Turismo corrispondeva un lauto aumento di stipendio. Anche perché precedentemente aveva escluso il candidato dal ruolo di vice comandante della polizia municipale spiegando che sarebbe stata una “scelta inopportuna. Mi esponeva ad attacchi. Sarebbe stato un errore politico”. E così, “dopo aver saputo che Renato Marra (chiamato in Campidoglio mini-Marra ndr) aveva avuto un aumento di stipendio sono andata su tutte le furie”. Solo "nel corso di un interrogatorio che ebbi a gennaio 2017 venni a conoscenza che Marra partecipò o fu convocato in una riunione in cui, con De Santis, Meloni e Leonardo Costanzo, avrebbe suggerito di nominare il fratello a capo della direzione Turismo”.  E nel ribadire che la scelta nominare Renato Marra al Turismo fu di Meloni, la Raggi ha aggiunto: "L'11 gennaio mi disse 'se davvero c'è stato un abuso nella nomina non possiamo rinominarlo con un procedimento corretto? Perchè io lo voglio”. Insomma: “Non ho mai avuto informazione che la nomina di Marra era stata fatta in maniera difforme alle mie indicazioni".

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