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Roma in tilt per la pioggia. Ma a fare acqua è la Raggi

Bastano venti minuti di diluvio e la città va nel caos. La colpa è del Campidoglio: mai assegnati i bandi per tombini e caditoie

Valentina Conti
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Grandinata record ieri l'altro, e a Roma l'Apocalisse. Una città intera allagata. L'elenco della stima dei danni è lunghissimo. Strade e sottopassi come piscine e oltre, automobilisti bloccati come nelle morse di un fiume in piena salvati dai vigili-sommozzatori, chiese, scuole e palestre immerse nel «mare», negozi e scantinati in cui si nuotava, si è tremato persino nella casa del Grande Fratello Vip. E ieri la Città Eterna si è svegliata con una situazione drammatica sotto gli occhi, con macchine che sembravano natanti e vie sommerse dai resti di ghiaccio disciolto. Vigili del fuoco in azione ad oltranza, oltre 130 interventi mentre scriviamo, il Centro operativo capitolino riunito tempestivamente «per coordinare gli interventi di urgenza», ha fatto sapere il Campidoglio. Ma sotto i riflettori perennemente accesi sull'Urbe ad ogni allerta meteo da bollino rosso, prevista o meno, una e una sola questione: caditoie e tombini otturati... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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