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Romanina, aggressione al Roxy Bar, condannati i tre Di Silvio. Riconosciuto il metodo mafioso

Domani la sentenza per Antonio Casamonica

Maria Grazia Coletti
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È stata riconosciuta l'aggravante mafiosa al processo per il raid compiuto il primo aprile scorso al Roxy Bar, un caffè in zona Romanina a Roma, ai danni del titolare e di una giovane disabile. Il gup di Roma  Maria Paola Tomaselli ha condannato a 4 anni e 10 mesi di carcere Alfredo Di Silvio, a 4 anni e 8 mesi il fratello Vincenzo e a 3 anni e 2 mesi il nonno dei due, Enrico. I due fratelli erano accusati di lesioni e violenza privata, il nonno di minacce: a tutti era contestata l'aggravante del metodo mafioso. Il giorno dopo il raid al bar Enrico Di Silvio andò dai due aggrediti facendo il nome dei Casamonica per tentare di convincerli a ritirare la denuncia.  Domani è prevista l'udienza davanti ai giudici della sesta sezione penale in cui è imputato il quarto componente del gruppo responsabile del raid al Roxy Bar, Antonio Casamonica, accusato di lesioni e violenza privata aggravate dal metodo mafioso, il quale però ha scelto di essere processato con rito ordinario.

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