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"Non può stare in cella". È in isolamento

C'è una perizia che lo ha dichiarato "inidoneo al regime carcerario"

Stefano Liburdi
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«Totalmente inidoneo al regime carcerario». Non lascia dubbi all'interpretazione il risultato della relazione psichiatrica condotta dal professor Roberto Delle Chiaie. Eppure Sy Giacomo Seydou si trova in una cella in isolamento nel carcere di Rebibbia N.C.. Giacomo dovrebbe stare in una Rems, ossia la struttura che ha preso il posto degli ospedali psichiatrici giudiziari dopo la loro chiusura per legge. Giacomo invece è rinchiuso da solo tra quattro mura da 13 giorni e ci rimarrà fino a domani, assicurano dal penitenziario, quando scadrà la sanzione che gli hanno comminato a causa delle sue intemperanze. Il ragazzo «soffre di manifestazioni psicopatologiche acclarate presso strutture del Sistema Sanitario Nazionale sin dall'età di 18 anni», si legge nella relazione dello specialista, da quando ha cominciato a manifestare i primi deliri a sfondo persecutorio. I disturbi poi si sono trasformati fino a prendere una piega «megalomanico-espansivo». L'esplosione di questo quadro psicotico è stata «preceduta da un periodo di uso di sostanze stupefacenti». La diagnosi finale è riportata nella seconda pagina: «Disturbo Bipolare» per cui, conclude il professore «è auspicabile che le autorità giudiziarie competenti, possano disporre affinché il paziente possa essere preso in carico presso una Casa di Cura psichiatrica». Giacomo dunque ha una “bipolarità”, ma se non facesse uso di droghe, questa sarebbe controllabile. La sua quindi è una malattia mentale generata prevalentemente dal consumo di sostanze stupefacenti. Giacomo è il figlio di Loretta Rossi Stuart, attrice, figlia e sorella d'arte che sta seguendo suo figlio senza un attimo di sosta. Il sogno di Giacomo è di partecipare alle prossime olimpiadi di Tokyo: sì perché è un ottimo pugile. «Ha l'oro nelle mani» dicono i compagni di ring di questo ragazzone alto, con un gran fisico e lo sguardo dolce. SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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