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La vergogna del Raggi-ro d'Italia

Troppe buche, ciclisti furiosi: la corsa rosa si ferma

Susanna Novelli
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Sono abituati a sfidare salite e discese ripidissime, a gareggiare sotto le intemperie, a sfidare l'altitudine. Ma le buche di Roma proprio no. Così l'ultima tappa della 101esima edizione del Giro d'Italia è destinata ad entrare nella storia, non solo dello sport. Tre giri sui dieci previsti e poi lo stop in mondovisione: il manto stradale è troppo dissestato per correre in bicicletta. Una missione impossibile sui sampietrini dissestati del centro storico, gli avvallamenti di piazza Venezia, le buche al Circo Massimo. Una figuraccia per la Capitale e soprattutto per il sindaco Virginia Raggi. Non è la prima certo, ma certamente è da record. Basta ricordare le parole dell'assessore allo Sport, Daniele Frongia, alla presentazione dell'evento, il 29 dicembre: «Saranno 194 i Paesi del mondo che trasmetteranno la premiazione finale del Giro d'Italia. Un prestigioso traguardo per la città di Roma - sottolineò Frongia - che si conferma al centro dei grandi eventi sportivi internazionali». E con lo stesso spirito entusiasta l'assessore dichiarava una spesa per il Comune di centomila euro, paragonando la spesa di Londra per analoga iniziativa nel 2007 di circa 7 milioni di euro... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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