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Raggi e la nomina di Marra, le tappe dell'inchiesta

Virginia Raggi e Raffaele Marra (al centro)

Davide Di Santo
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Un'"inchiesta-lampo", durata poco più di 8 mesi, quella della Procura di Roma sulla sindaca Virginia Raggi e sulle procedure seguite per portare avanti una serie di nomine molto contestate a livello politico. Queste le tappe principali di una vicenda giudiziaria che il gup Raffaella De Pasquale, prima di questa richiesta di giudizio immediato presentata oggi in cancelleria dai difensori della sindaca, avrebbe dovuto vagliare il 9 gennaio prossimo. 9 gennaio 2017: la sindaca viene iscritta sul registro degli indagati della Procura per le nomine di Renato Marra, fratello dell'allora braccio destro Raffaele, da vicecapo della polizia municipale alla Direzione Turismo del Campidoglio, e di Salvatore Romeo, quale responsabile della sua segreteria politica con un aumento di stipendio da 39mila euro da dipendente del Dipartimento Partecipate a 110mila euro, poi ridotti a 93mila a seguito dei rilievi Anac. Per il caso Marra, Virginia Raggi è indagata per falso e abuso d'ufficio (in concorso con Raffaele Marra) mentre per l'altra vicenda solo dell'abuso d'ufficio in concorso con Romeo. 2 febbraio 2017: interrogatorio fiume presso il Polo Tuscolano della Polizia di Stato per la sindaca che, raggiunta da un invito a comparire a fine gennaio, respinge ogni accusa. 8 febbraio 2017: tocca a Romeo, in un interrogatorio che si concluderà in Procura a notte fonda, rispondere alle domande dei pm che, tra l'altro, vogliono approfondire la questione di alcune polizze vita da lui stipulate nel 2016 con l'indicazione di numerosi beneficiari, tra i quali figura la stessa Raggi ben prima che fosse eletta sindaca. 14 febbraio 2017: Raffaele Marra non vuole sottoporsi a interrogatorio. Dirà la sua solo a indagine conclusa. 20 giugno 2017: il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Francesco Dall'Olio depositano gli atti (passo che solitamente anticipa la richiesta di rinvio a giudizio) nei confronti della sindaca per il reato di falso in relazione alla nomina di Marra e per abuso d'ufficio per quella di Romeo. Viene chiesta l'archiviazione per l'abuso d'ufficio riferito alla nomina di Marra. 13 luglio 2017: Virginia Raggi si sottopone all'interrogatorio dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini e ribadisce al pm Dall'Olio di aver agito con correttezza. 28 settembre 2017: la Procura chiede il rinvio a giudizio della sindaca per falso riguardo al caso Marra e ne sollecita l'archiviazione per la questione Romeo.

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