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Il Comune: "Spelacchio è morto". Dal Codacons esposto alla Corte dei Conti

L'abete rosso era stato trasportato dalla Val di Fiemme

Carlo Antini
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Ha fatto tanto discutere per il suo aspetto che lascia molto a desiderare. Adesso il dipartimento Ambiente del Comune di Roma svela che in realtà Spelacchio, come è stato soprannominato l'abete rosso di piazza Venezia, è già morto. "Non ha le radici, dopo le feste lo butteremo", spiegano dal Campidoglio. Ma qualche problema ci deve pur essere stato visto che dalla Val di Fiemme fanno sapere che "quando è partito da qui era in ottima salute. In genere in quelle condizioni, come è sempre successo, un abete rosso resiste tranquillamente un mese, un mese e mezzo. E invece questa volta...". Sulla vicenda intervengono anche le associazioni dei consumatori. Il Codacons chiede l' "immediata rimozione di Spelacchio, palesemente morto e che rappresenta un vergognoso spettacolo per cittadini e turisti". Il Codacons ha diffidato "il Comune di Roma a rimuovere oggi stesso la pianta" e ha depositato un "esposto alla Corte dei Conti in cui si chiede di indagare l'amministrazione comunale per danni erariali". "È evidente che in queste condizioni Spelacchio non può più rimanere a piazza Venezia e deve essere rimosso con urgenza - spiega il presidente Carlo Rienzi - Questo perché l'albero appare in uno stato pietoso tale da offendere i romani e i tanti turisti che in questi giorni visitano la capitale, e nell'interesse della città è preferibile una piazza senza albero a una piazza con un albero secco, spelacchiato e morente, che configura una figuraccia mondiale per Roma". L'associazione ha inoltre depositato un esposto alla Corte dei Conti del Lazio in cui si chiede di aprire una indagine sulle spese sostenute dall'amministrazione per l'albero di Natale di piazza Venezia e accertare eventuali danni erariali per la collettività, disponendo le misure del caso.

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