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Festa della Befana a piazza Navona e sicurezza, il Comune scarica gli operatori

La vigilanza privata pagata esclusivamente dagli esercenti del mercatino

Damiana Verucci
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La Festa della Befana di piazza Navona, se tutto va bene, inizierà il prossimo weekend. Il fatto certo è che le spese sulla sicurezza privata per il corretto svolgimento della festa saranno tutte a carico degli operatori. Ci è voluta una settimana di discussioni, incontri annunciati, rinviati e saltati e alla fine, ieri sera, dopo una ultima riunione fiume in Campidoglio con le associazioni sindacali si è sciolto il nodo, anche se il mercatino non inizierà come previsto il 2 dicembre ma probabilmente, l'8. Rifiutato il "piano Zetema" che prevedeva un costo complessivo di 450 mila euro più Iva, vale a dire circa 9 mila euro a operatore, si è optato per la soluzione B, ovvero vigilanza privata "assoldata" dagli esercenti per una spesa ipotizzata di un massimo di 3 mila euro ciascuno. Operatori soddisfatti? Per niente, alla fine della riunione le facce erano tese e le lamentele all'indirizzo del Comune non si sono fatte attendere. Del resto ridursi all'ultimo momento per affrontare una questione che si conosceva fin dall'inizio non è ben spiegabile se non pensando alle tensioni interne alla maggioranza che venerdì sono scaturite in un'accusa pesante dell'assessore al Commercio Adriano Meloni nei confronti del presidente della commissione capitolina Andrea Coia, "accusato" di essere molto vicino alla nota famiglia di ambulanti Tredicine. Alla fine un post di scuse di Meloni, (si vocifera "imposto" dalla sindaca Virginia Raggi), ha cercato di mettere la toppa. Tutto risolto? Forse soltanto per il momento. La vicenda ricorda molto quella dell'ex assessore all'Urbanistica Paolo Berdini, che in un attacco off the record contro la stessa sindaca, ha deciso pochi giorno dopo per le dimissioni.

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