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Clonavano carte di credito. Sgominata banda di bulgari

bancomat

Truffe dal Belize alla Giamaica

Augusto Parboni
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Rubavano codici segreti da bancomat e poi li utilizzavano per effettuare prelievi dal Belize alla Jamaica. Ma alla fine i carabinieri hanno sgominato una banda di bulgari specializzata nel furto di dati informatici nel centro storico di Roma, portando all'arresto di quattro stranieri. I militari della Compagnia Roma Centro, con la collaborazione del Comando carabinieri Antifalsificazione Monetaria e di Europol, in Italia, Bulgaria e Repubblica Ceca, hanno infatti eseguito l'arresto di 4 persone facenti parte di una banda internazionale di clonatori di carte di credito e bancomat. L'indagine è partita da un'attività dei militari, avviata nel 2015, durante la quale sono state registrate manomissioni di decine di sportelli bancomat e migliaia di denunce da parte delle vittime, con copiosi prelievi di denaro o spese fraudolente effettuate all'estero, tra Belize, Indonesia e Giamaica. A conclusione di una complessa attività d'indagine denominata «Nettuno», gli investigatori hanno arrestato i 4 cittadini bulgari, 2 dei quali eseguiti contemporaneamente in Bulgaria e in Repubblica Ceca dal collaterale organo di polizia estero General Directorate Combating Crime su mandato di arresto europeo, per i reati di associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla clonazione di carte di credito previa captazione dei codici P.A.N. (Personal Account Number). L'indagine è scaturita dalla continua attività di monitoraggio degli sportelli bancomat eseguita dai militari per verificarne la manomissione (mediante installazione di apparecchiature skimmer device) e dalla costante analisi dell'utilizzo delle carte di credito risultate clonate. Nello specifico, le numerose denunce di utilizzo fraudolento di carte presentate dalle vittime ai carabinieri avevano come comune denominatore spese effettuate in paesi extraeuropei come Belize, Indonesia e Giamaica (paesi in cui è risultata avvenire la materiale clonazione delle carte e la successiva trascrizione dei codici rubati su bande magnetiche di carte «vergini»). Le indagini, sviluppate anche attraverso una complessa attività tecnica fornita da Europol che ha estratto e analizzato una grande mole di dati da smartphone e PC sequestrati nel corso delle operazioni, hanno consentito di individuare in breve tempo la manomissione di almeno 17 sportelli bancomat della Capitale, la clonazione di 1.107, tra carte di credito e bancomat, con le quali sono stati eseguiti prelievi fraudolenti all'estero per circa 50.000 euro, cifra corrispondente a quanto si è riuscito ad accertare sulle sole carte di pagamento emesse da istituti di credito italiani. I successivi approfondimenti, resi possibili grazie anche al supporto del Servizio Interbancario Cartasì, al contributo info-investigativo di Europol, nonché ai tradizionali servizi di osservazione, controllo e pedinamento svolti dai carabinieri, hanno consentito di disarticolare il gruppo criminale composto da 4 indagati, che agivano in concorso con altri sodali di stanza in paesi extraeuropei non identificati, specializzati nella manomissione di sportelli bancomat mediante l'installazione di sofisticate apparecchiature composte da microcamera per carpire i codici pin e lettore di banda magnetica, capaci di immagazzinare anche i codici pan impressi sulle carte di pagamento; clonazione di carte di credito e successivo utilizzo fraudolento, soprattutto all'estero. Nel corso delle indagini sono state sequestre decine di carte di pagamento già clonate, di oltre 100 supporti plastico-magnetici «vergini» e di strumentazione elettronica varia (pc portatili, masterizzatori olografici, skimmer e microcamere); circa 10.000 euro in contanti, somma comprovante l'illecita attività.

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