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Roma, donna uccisa nel sottopasso: il clochard fermato confessa l'omicidio

Il sottopasso in piazza della Croce Rossa

Silvia Sfregola
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Ha 55 anni ed è un clochard proprio come la donna che ha ammesso di aver ucciso, l'uomo fermato a Roma per l'omicidio di Norma Maria Moreira Da Silva. Aldobrando Papi, questo il suo nome, ha raccontato nel corso di un interrogatorio di aver aggredito e picchiato con brutalità la donna di 49 anni proprio nell'ansa del sottopasso adibito a via di fuga dove è stato ritrovato il cadavere, all'altezza di piazza della Croce Rossa. Gli inquirenti sono arrivati a lui grazie alle testimonianze dei senza fissa dimora del quartiere: alcuni lo avevano visto allontanarsi insieme alla vittima la sera del 13 novembre, dalla zona della Stazione Termini verso Porta Pia. Il mattino seguente, il corpo della 49enne brasiliana è stato ritrovato nudo, riverso a terra, in una pozza di sangue, la testa fracassata dai colpi, gli abiti ammucchiati nelle vicinanze insieme a una borsa nella quale non c'era alcun documento. L'autopsia ha confermato la morte per i colpi alla nuca, senza riscontrare segni di violenza sessuale. Gli agenti della squadra mobile hanno passato al setaccio la zona, cercato indizi nelle immagini delle telecamere di sorveglianza del quartiere. Ma la svolta è arrivata grazie alle testimonianze degli amici e dei conoscenti della vittima, tutti clochard, come lei e il suo aggressore. Il sottopasso di Porta Pia, di notte, diventa luogo di rifugio di poveri e disperati, molti dei quali usano le piccole gallerie delle uscite di emergenza per dormire e ripararsi dal freddo. Un ambiente le cui condizioni di estremo degrado spesso vengono denunciate da chi vive in zona. In quel sottopasso, dove spesso aveva dormito, la vittima si era rifugiata anche la sera del 13, con quell'uomo che conosceva da qualche giorno e del quale forse sentiva di potersi fidare perché, come lei, viveva ai margini della società. Lo stesso che, senza un perché, l'ha aggredita e uccisa.

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