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A Prima Porta bare accatastate da giorni

Si rompe il mezzo che serve per sistemarle e restano nel deposito del cimitero. Ama ha inviato un avviso alle agenzie funebri. Ma un altro mezzo non esiste

Valeria Di Corrado
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Nemmeno i morti riescono a trovare pace. La camera mortuaria del cimitero Flaminio di Roma si è trasformata in una camera d'aspetto. Un purgatorio dove i feretri vengono allineati sui ripiani in attesa di essere tumulati. Attesa che ormai si prolunga da quasi due settimane, perché si è rotto il mezzo meccanico che veniva utilizzato per sollevare le bare e per trasportarle nei loculi che si trovano al primo piano. E, incredibile a credersi, nel cimitero più grande d'Italia non c'è un altro sollevatore che possa sostituire quello guasto. Nemmeno il personale di Prima Porta può intervenire: questa mansione infatti viene considerata facchinaggio e non rientra tra quelle previste dal loro contratto di lavoro. Il risultato è che ogni giorno arrivano nella camera mortuaria nuove bare e la lista d'attesa per una degna sepoltura si allunga. Al momento sono decine le salme ammassate sugli scaffali, in una situazione igienico-sanitaria a dir poco preoccupante, specie con l'innalzamento della temperatura esterna. Senza contare la rabbia delle famiglie che non possono vedere il proprio caro tumulato nel loculo che hanno comprato spendendo fior fior di soldi. Il paradosso è che l'Ama, invece che... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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