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Roma 70 punta sui piccoli, nuove attività per rinascere

Il mercato rionale Roma 70

Il mercato abbandonato dal Comune organizza eventi per attrarre clienti

Damiana Verucci
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Negli anni Novanta, quando il mercato rionale Roma 70 a Grottaperfetta è stato costruito, era una struttura all'avanguardia in un quartiere che aveva molto poco dal punto di vista dei servizi. Facile diventare in quelle condizioni un attrattore importante per i residenti. Con gli anni quel quartiere si è espanso fino alla zona del Tintoretto, si è invecchiato dal punto di vista demografico, e il mercato è rimasto un po' isolato da tutto il resto. Da un paio di anni le sorti di questa struttura, che andrebbe sicuramente riqualificata, sono attaccate ad un filo. Dei 40 box presenti ne sono attivi soltanto 35, in prevalenza dedicati all'ortofrutta. C'è anche una pizzeria, un Caf che offre servizi ai cittadini, dei prodotti artigianali e fino al mese di luglio scorso anche un ufficio anagrafe che però è stato chiuso, con grande dispiacere degli operatori. Si lavora con difficoltà senza un punto di aggregazione di grande interesse come era proprio quel box prestato al Municipio dal mercato, che ora non c'è più e di cui, purtroppo, non se ne conoscono le sorti. «Abbiamo anche fatto una raccolta firme per chiederne la riapertura – spiega la vice presidente dell'Ags Roma 70, Rosa Capraro – ma non ci hanno fornito alcuna risposta al riguardo, l'ex giunta municipale ci aveva detto che se lo teneva per farci qualcosa che potesse rilanciare il mercato, quella attuale è stata commissariata e quindi non si sa più nulla». Capraro, che insieme al presidente Mario Angeli, ha preso in mano questo mercato e sta cercando di riportarlo alla luce. Perché quella luce che aveva una volta si è spenta, senza un vero perché. Non è questione di qualità della merce, certo, di cui il mercato va orgoglioso, non è mancanza di volontà degli operatori che lottano ogni giorno per mantenere viva la propria attività. La zona, poi, è di quelle residenziali dove si va a fare la spesa senza badare troppo al portafogli, con il rovescio della medaglia della mancanza di giovani. Eppure chi viene a Roma 70 difficilmente torna, lamentano gli operatori, alcuni storici come Marcello, che ha una frutteria, Albertino con il suo box di abbigliamento, Massimo con il suo bar e poi il macellaio, il pescivendolo, lì dal 1990. Certo intorno ci sono diversi supermercati, ci sono I Granai, ma basta questo per far morire lentamente un mercato? Comunque si guarda avanti per cercare di invertire la rotta. E allora la prima iniziativa rimanda al prossimo 20 maggio quando un'Associazione che fa libri per bambini si prenderà spazio al mercato con un ricco programma di iniziative. L'obiettivo è richiamare le famiglie e i piccoli, in primis, proprio come è stato fatto a Natale o a Carnevale con quel poco, però, che si riesce a mettere da parte perché, assicura la vice presidente Ags, «tutto qui è sempre stato fatto solo con le nostre forze. L'Amministrazione non ci ha mai messo un euro sopra anche quando avrebbe dovuto, per esempio per il rifacimento delle tubature nei bagni, opere che abbiamo pagato noi». Le cose da dire sarebbero tante all'indirizzo della politica. «Abbiamo tentato più volte di mettere in campo iniziative che avevano bisogno del supporto del Municipio o del Comune, che sono però puntualmente naufragate, come ad esempio questo piazzale vuoto che abbiamo di fronte al mercato che non si è capito bene di chi sia. Volevamo mettere delle giostre per bambini, ad esempio, o altro che funzionasse da richiamo per la gente ma non se ne è fatto più nulla. Volevamo una copertura sopra i nostri banchi visto che siamo ancora allo scoperto, ma anche in questo caso nessuna risposta». Adesso, ma la presidente ha perfino timore a sussurrarlo, il mercato è in contatto con degli artisti di strada che si sono offerti di dipingere le mura esterne per abbellire la struttura. «Non sappiamo se è possibile o meno e abbiamo paura che naufraghi anche questa iniziativa», ci confessa Rosa.

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