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Ambulante senegalese muore nel blitz antiabusivismo, scoppia la rivolta sul lungotevere

(foto Pasquale Carbone)

Silvia Sfregola
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Ancora tutte da chiarire le circostanze della morte di Nian Maguette, un ambulante senegalese di 52 anni, deceduto poco prima delle 13 a Roma mentre era in corso un blitz della Polizia di Roma capitale contro l'abusivismo commerciale. Potrebbe essersi trattato di un infarto che l'ha colpito mentre cercava di sfuggire al controllo e al sequestro di merce che aveva con sé. Sarebbe stata una passante a notare il corpo in strada in via Beatrice Cenci e a chiamare i soccorsi. Giaceva disteso, con il volto rivolto in direzione Isola Tiberina, in un angolo tra un negozio di cucine ed un chiosco di fiori. Entrambi gli esercenti si sarebbero accorti della presenza del corpo solo quando è arrivato del personale medico. È stato effettuato un tentativo di rianimazione ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Sul posto c'è una macchia di sangue vicino alla buca di un cantiere. L'area dista circa 500 metri dalla zona di ponte Fabricio e dell'isola Tiberina, dove due ore prima agenti del Primo Gruppo Trevi della Polizia Locale avevano compiuto un blitz anti abusivismo. Alla notizia della morte di Nian Maguette è esplosa la rabbia degli africani. Alcune decine hanno inscenato una protesta sul Lungotevere, sedata solo con l'arrivo di agenti della Polizia. Alcuni ambulanti hanno sostenuto che il senegalese sarebbe stato investito da un motorino dei vigili urbani in borghese mentre fuggiva dal controllo, e sarebbe caduto battendo la testa. La Questura di Roma, però, nega categoricamente ogni collegamento tra il decesso del cittadino senegalese e le operazioni della Polizia locale in corso questa mattina. Dalle testimonianze raccolte dagli investigatori della Squadra mobile e del commissariato Trevi, sottolinea una nota della Questura, emerge che "l'uomo è stato visto accasciarsi al suolo mentre si trovava da solo. Pertanto è da escludere che il decesso sia derivato da azione di terzi". Anche la Polizia Locale smentisce: l'attività di controllo sarebbe stata svolta due ore prima da agenti che non avevano scooter in dotazione. Appare quindi poco plausibile la ricostruzione secondo cui l'uomo sarebbe stato investito da agenti della municipale in borghese. È stata disposta l'autopsia. La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta, rubricata come modello 45, cioè senza ipotesi di reato e senza indagati. Il procedimento è stato affidato al pm di turno, Francesco Marinaro, che attende un rapporto dei vigili urbani.

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