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Mercati rionali, ricorso al Tar contro Roma Capitale per gli aumenti del canone

Damiana Verucci
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Trentatré mercati capitolini presentano ricorso contro Roma Capitale. Contestano l'emendamento che modifica la storica convenzione in base alla quale i mercati in autogestione (quelli che si pagano le spese ordinarie di gestione), versano al Comune un canone annuale dal 10 al 20 per cento, portando questa percentuale al 50 per cento. In poche parole i mercati avranno meno soldi a disposizione per gestire le strutture. Il ricorso è stato presentato dal Coordinamento Ags e dalle Associazioni degli operatori che lamentano l'ingiustizia del provvedimento. "Il presupposto per cui si agisce è che alcuni operatori avrebbero falsificato i bilanci - spiega Valter Papetti, presidente Anva-Confesercenti - ammesso che questa grave accusa dovrebbe essere provata, se anche così fosse l'Amministrazione dovrebbe prendere provvedimenti contro quel mercato, non sacrificare tutti". La decisione assunta prevederebbe, secondo le stime, il trasferimento di 1 milione e 600 mila euro alle casse comunali, soldi sottratti alla gestione dell'Ags. "La conseguenza prevedibile e' il decisivo peggioramento del servizio offerto ai cittadini - continua Papetti - e la possibilità che i mercati non possano più garantire in modo efficace le pulizie, la vigilanza, le assicurazioni, con conseguente degrado delle strutture mercatali". Il Tar dovrà ora decidere se concedere o meno la sospensiva.

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