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Quattro scosse di terremoto vicino al lago di Castel Gandolfo Continua il risveglio del super-vulcano dei Colli Albani

La mappa delle scosse avvenute nella notte

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Quattro piccole scosse, tutte di magnitudo superiore a 2.0 (la più forte 2.5), tutte nel giro di 4 ore (tra le 3 e le 7.30 del mattino), tutte concentrate nella zona del lago di Castel Gandolfo. Un caso? Probabilmente no. Da tempo, infatti, l'area è monitorata dai ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma per un'attività sismica che, secondo uno studio pubblicato lo scorso luglio, rappresenta l'inizio di un nuovo ciclo eruttivo del cosiddetto "super vulcano dei Colli Albani". Gli scienziati avevano già dedotto che l'area a semicerchio situata alle porte della Capitale altro non fosse che un vulcano "dormiente". Ma nell'ultimo periodo alcuni fenomeni come la presenza di bocche che emettono vapore, l'innalzamento del suolo, e i terremoti, hanno indicato una ripresa dell'attività.  Il rischio non sarebbe immediato, anzi, si parla di una possibile eruzione tra 1000 anni, ma l'evento, sottolineano i ricercatori, potrebbe essere molto simile a quello che, nel 79 d.C., rase al suolo Pompei. Insomma anche il Lazio ha il suo Vesuvio. Non a caso Fabrizio Marra, vulcanologo dell'INGV di Roma che ha condotto lo studio pubblicato lo scorso anno, aveva spiegato: "Il risultato sorprendente è che non solo il vulcano è tutt'altro che estinto, ma ha appena iniziato un nuovo ciclo di alimentazione delle camere magmatiche che potrebbe portarlo nel prossimo millennio da uno stato dormiente a quello di risveglio. Da qui la necessità di monitorare sin da oggi quest'area vulcanica. In quanto tempo questo magma potrebbe trovare una via di risalita e dar luogo a un'eruzione è difficile da stabilire con precisione, quello che è certo è che i tempi fisici per cui ciò possa avvenire sono alla scala delle diverse migliaia di anni". Sarà, ma intanto i cittadini della zona non dormono sonni proprio tranquilli.

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