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Il comune chiude la moschea, i musulmani pregano al pontile di Ostia

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Nessuna protesta o provocazione. Così almeno dice Youssef Al Moghazi, direttore del centro islamico di Ostia, che stamattina, insieme ad un centinaio di immigrati di religione musulmana ha partecipato alla preghiera del venerdì che si è svolta in piazza dei Ravennati al pontile di Ostia. "Abbiamo scelto di pregare al pontile, chiedendo l'autorizzazione alle autorità - spiega - non per protesta, ma perché era il luogo più vicino alla moschea che è stata chiusa. Stiamo cercando un altro posto da affittare o comprare ma nel frattempo abbiamo deciso, solo per oggi, di fare lì 2 preghiere: quella del venerdì e quella del pomeriggio. Abbiamo chiesto al Comune di poter usufruire dei locali nella ex Colonia Vittorio Emanuele ancora per un po', per permetterci di trovare un'alternativa come luogo di culto e per le attività che svolgiamo: i corsi di lingua italiana e araba. Noi lavoriamo per favorire il dialogo e l'integrazione, così certo è difficile. Non siamo abusivi, i problemi di sicurezza riscontrati nella moschea potevano essere risolti. Se era questione di estintori si poteva rimediare, invece ci hanno sfrattati. Chiediamo solo che vengano riconosciuti i nostri diritti e bisogni".

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