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A Roma i grillini litigano pure sulle botticelle

Susanna Novelli
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Sono state il cruccio di decine di consiglieri, di associazioni, sindaci. La «botticella» romana sembra resistere a qualsiasi colore politico. Tutti la vogliono abolire ma poi alla fine se la tengono. Sarà per quell'idea romantica cantata da Venditti, ma la carrozzella che porta in giro i turisti e che spesso si arrovella nel traffico caotico del centro capitolino sembra non avere fine. E stavolta è riuscita a spaccare persino i compattissimi grillini. A far scoppiare la miccia l'assessore capitolino all'Urbanistica Paolo Berdini che ha annunciato ai microfoni di Striscia la Notizia che le «nuove stalle di Villa Borghese» saranno pronte entro sei mesi. Una frase forse di getto con effetto fiammifero sulle associazioni animaliste e ambientaliste, Lav e Italia Nostra in primis. Il richiamo alle promesse elettorali del Movimento 5 Stelle, da sempre contrario alle botticelle è stato accolto dal presidente della commissione Ambiente, Daniele Diaco «costretto» a una lunga e dettagliata precisazione, risalendo addirittura «all'antica tradizione romana», ricordando che «erano i mezzi che trasportavano le botti ed altri generi alimentari nella città di Roma». Una premessa per argomentare uno dei punti fermi del Movimento: via le botticelle. «In merito alle "nuove stalle" costruite a Villa Borghese, queste sono state uno spreco dei soldi dei cittadini - rincara ancora Diaco - non sono idonee ad essere adibite a stalle, pertanto cercheremo per questi locali un utilizzo alternativo. Noi come Movimento 5 Stelle ribadiamo la nostra volontà, diretta alla dismissione delle botticelle, uno dei punti fermi del nostro programma su Roma. A breve istituiremo un tavolo tecnico con le associazioni e con i cittadini per avviare la dismissione delle botticelle. #DirittiDegliAnimali #NoBotticelle». Una frattura importante quella dell'assessore Berdini. E non è la prima. Il responsabile dell'Urbanistica, ad esempio, si disse favorevole alle Olimpiadi del 2024. Prova a ricucire, l'assessore, in serata. «Le botticelle? Certo che sono contrario - ha ribadito Berdini - non ho mai detto che apriremo le stalle a Villa Borghese. Il mio compito è terminato una settimana fa quando ho notificato agli assessori competenti la conclusione dei lavori, che non sono stato certo io a commissionare. Io ho solo detto che abbiamo trasmesso la conclusione dell'opera a chi di dovere. È stata spesa una cifra consistente dai cittadini romani per la realizzazione dei lavori, ora va deciso cosa ci mettiamo». La spesa è stata di circa 1,3 milioni di euro, salvo poi rendersi conto che i locali di Villa Borghese non sono affatto idonei. Un po' come le regole fissate via via negli anni che avrebbero dovuto limitare le corse delle botticelle in percorsi e in orari stabiliti. Ma se questa sarà materia del Consiglio comunale, resta il fatto che la giunta grillina appare sempre più divisa non solo sui precetti di Beppe Grillo, che seppure "religiosamente" rispettati vengono spesso criticati, ma anche (e peggio) sulla visione della città. Su come attuare progetti e idee per una Roma proiettata nel futuro e non arrovellata nelle anacronistiche tradizioni del passato. E le visioni spesso contrarie all'interno della giunta e tra questa e i consiglieri della maggioranza non fanno ben sperare. Non è la prima voce fuori dal coro, quella di Berdini, dato più volte per "dimissionario" in una squadra di governo, come quella del sindaco Raggi, finita di comporre solo una decina di giorni fa. A quattro mesi dal voto. Ma che continua pericolosamente a scricchiolare.

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