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Premio di letteratura calcistica in memoria di Gabriele Sandri

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La cerimonia si è svolta nella scuola della Giustiniana a sei anni dalla morte del tifoso laziale. Il presidente della Provincia lancia l'idea di un protocollo per striscioni «positivi» negli stadi realizzati dagli studenti. Ricordato Andrea Pesciarelli

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Sei anni fa veniva ucciso Gabriele Sandri. Per ricordarlo, si è svolta questa mattina alla scuola media La Giustiniana a Roma la seconda edizione del premio di letteratura calcistica organizzato dalla Fondazione che porta il nome del tifoso laziale. Quest'anno il premio è dedicato a un altro grande tifoso della Lazio, il giornalista del Tg5 Andrea Pesciarelli, scomparso due anni fa in un incidente stradale sul Lungotevere. Alla cerimonia erano presenti i genitori di Gabriele, Giorgio e Daniela Sandri, il fratello Cristiano, presidente della Fondazione, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, l'assessore allo sport del comune di Roma Luca Pancalli, la moglie di Andrea Pesciarelli, Elisabetta, il direttore generale della Figc Antonello Valentini. Premiate opere edite e inedite che hanno come tema il gioco del calcio, il tifo e il ricordo di Gabriele Sandri. Le opere sono state selezionate dalla giuria composta da Cristiano Sandri, dal direttore del Tg5 Clemente Mimun, dallo scrittore Giancarlo Governi, dal direttore di Rai Sport Mauro Mazza, dal conduttore sportivo Michele Plastino e dall'autrice televisiva Simona Ercolani. «La finalità del premio è la valorizzazione della letteratura calcistica per contribuire, nel nome di Gabriele, a diffondere tra i giovani e nella società civile italiana una cultura del calcio fondata su valori sani, aggregativi e principi costruttivi, ed è proprio per questo che abbiamo scelto come luogo una scuola» ha detto Cristiano Sandri. «Ho conosciuto la vicenda di Gabriele dalle cronache dei giornali, questo fatto incredibile di un ragazzo ucciso in macchina da un colpo di pistola - ha detto Zingaretti nel corso del suo intervento - Lo dico da cittadino: quello che mi ha colpito è stato l'impegno della famiglia, dopo aver chiesto verità e giustizia, per fare in modo che la rabbia non si trasformi in violenza. In questo caso da un fatto drammatico è scaturito un impegno per migliorare il mondo. Per questo le istituzioni devono stare accanto alla Fondazione che si impegna per cambiare le persone». «Siamo pronti a sottoscrivere un protocollo per realizzare nelle scuole striscioni da esporre negli stadi preparati dai ragazzi - ha aggiunto - Mi sono rotto le scatole che il dibattito sugli striscioni esploda solo per quelli che contengono messaggi orrendi e negativi. Aiuteremo quindi le scuole a preparare degli striscioni positivi per dimostrare che le cose possono cambiare e in meglio». «Vogliamo essere parte di questa iniziativa - ha detto il direttore generale della Figc Valentini - La violenza deve uscire dagli stadi e vorrei che i ragazzi si impegnassero in questa battaglia e ci dessero una mano». «Condivido l'idea di Zingaretti - ha concluso l'assessore allo Sport di Roma Capitale, Luca Pancalli - Si tratta di un'iniziativa straordinaria e anche l'amministrazione comunale ci sarà».

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