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Ostia dice addio a Diabolik, investigatore dal fiuto infallibile

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È morto Marino Carosi, sconfitto dalla malattia all'età di 52 anni. Ispettore capo della polizia di Stato dirigeva la Scientifica del Lido. Oggi i funerali

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Per tutti, a Ostia, era «Diabolik». Un po' per quegli occhi di ghiaccio, due fari in mezzo al viso sempre abbronzato, un po' per quel fiuto da investigatore che ha fatto tremare per trent'anni i banditi del litorale. Marino Carosi si è spento ieri notte, all'età di 52 anni compiuti lunedì scorso, dopo una battaglia contro il cancro combattuta come un leone. Ispettore Capo della Polizia di Stato, era entrato nel disciolto Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza nel lontano 1979, arrivando nel 1982 al Commissariato Lido e distinguendosi per aver fatto parte della squadra di Polizia Giudiziaria. «Ragazzi sto in guerra, ho messo l'elmetto», diceva agli amici di sempre. «Ha lottato tutti i giorni sempre con il sorriso - ricordano i suoi affezionati colleghi - Così ha affrontato il lungo calvario della malattia, così ha voluto lasciarci Marino e così ha vissuto: serio, capace, affidabile. Il suo sapere e la sua energia sono stati un riferimento per tutti noi. Va via un pezzetto della Polizia di Stato, un amico sincero e un collega eccezionale». A lui va anche il merito di aver dato l'input per l'istituzione del Posto di Segnalamento di Polizia Scientifica di Ostia, del quale è stato responsabile fino al sorgere della malattia. «Marino aveva il fiuto da poliziotto, ottimo investigatore, un uomo con una marcia in più - ricordano gli agenti di via Zerbi - "Sono avanti" diceva, con il sorriso ironico di chi sa di sapere. Ed era vero, è sempre stato avanti, intuiva e capiva prima e sempre». Ai suoi cari, alla moglie e ai due figli, si stringono commossi e con affetto il dirigente del Commissariato di Ostia Antonio Franco e tutti i colleghi dell'ufficio. Domani mattina alle 11, nella chiesa di Regina Pacis, l'ultimo saluto.

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