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Antinori-show, Canzona distratto Ma in Tribunale tutto fila liscio

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Fuori Rete Liberal e il movimento dell'Avvocato. Sub-judice il medico

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Estavolta, a differenza di tre anni fa, nessun panino, niente liste sparite, nessuno psicodramma. In Tribunale tutto è filato liscio. La cerimonia laica della presentazione delle liste elettorali per le prossime regionali del 24 e 25 febbraio a piazzale Clodio si è consumata con i suoi rituali e senza eccessivi patemi o intoppi. Anche se non sono mancati colpi di scena, come le escandescenze di un inferocito Severino Antinori e gli errori di Giacinto Canzona. I Radicali insieme a Forza Nuova, Fare di Oscar Giannino e Fiamma Tricolore, sono stati i primi ad arrivare in Corte d'appello per la presentazione delle liste regionali. Poi, il consigliere de La Destra Roberto Buonasorte con l'avvocato Marco Di Andrea. Vigilanza e controlli, off-limit alla stampa la zona di consegna. Intorno alle 11 appaiono in corridoio i membri della commissione. Giornata al cardiopalma per Forza Nuova, per un fax non ancora giunto a destinazione a pochi minuti dalla chiamata in sala. In breve si è risolto tutto: «è un mese che non dormo», si sfoga all'uscita il giovane a cui è toccato l'onere dell'ultimo atto. A dare spettacolo, il professor Severino Antinori per «Moti democratici e tecnici per l'Italia», a cui l'ufficio elettorale centrale dell'Eur ha rilasciato la metà dei certificati nelle circoscrizioni. Inferocito, strilla all'ingresso, se la prende con i collaboratori e mette in bocca una sigaretta elettrica. «Se non mi accettano le liste partirò da questo Paese. Stanotte (ieri l'altro, ndr) hanno tentare di scassinare la sede del partito in via Montezebio 9 per cercare di portar via le firme»; accusa «i fascisti» e urla: «Se va a finire male per i brogli denuncio tutto alla Procura della Repubblica». Alla fine: liste ritirate momentaneamente in attesa di completare il carteggio in tempo utile. Rete Liberal in appoggio di Storace non ha presentato le liste. Mancavano all'ultimo numerosi vidimazioni. Secondo indiscrezioni, la quadra sul nome del capolista (il giudice sportivo nazionale, Laura Vasselli) si è trovata solo qualche ora prima, dopo un'animata querelle maschilista anti-quote rosa. A latitare è stata l'organizzazione. L'avvocato Giacinto Canzona, noto agli onori della cronaca di Striscia la Notizia, ha fatto confusione, invece, sugli uffici dove presentare la lista provinciale «Insieme per la Regione Lazio» (alla fine non presentata). Alla fine, sono state ventiquattro le liste ufficialmente depositate nella provincia di Roma per tredici candidati alla poltrona di governatore del Lazio. Dei 13 candidati alla presidenza soltanto in due sono supportati da più di una lista: si tratta di Francesco Storace (8 liste in appoggio) e Nicola Zingaretti (5 liste di supporto). Gli altri sono sostenuti da una sola lista. Si tratta di Alessandra Baldassarri (Fare per fermare il declino), Davide Barillari (Movimento 5 Stelle), Giulia Bongiorno (lista Civica in cui confluiscono Udc e Fli), Simone Di Stefano (CasaPound), Roberto Fiore (Forza Nuova), Francesco Pasquali (Ragione Lazio), Luca Romagnoli (Fiamma Tricolore), Sandro Ruotolo (Rivoluzione Civile), Giuseppe Rossodivita (Amnistia Giustizia e Libertà), Luigi Sorge (Partito comunista dei lavoratori) e Pino Strano (Rete dei cittadini). L'elenco delle liste potrebbe sfoltirsi dopo le operazioni di verifica. Responso che dovrebbe entro domani o al massimo martedì.

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