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Ancora sacrifici. I manager Asl risparmiano sui pasti

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Mase non tenderanno la mano dovranno tagliare i servizi, e i pazienti in ospedale avranno pasti, pulizie, lenzuola più scadenti. Potrebbe essere una conseguenza degli ultimi tagli ai bilanci delle Asl, «il 10% in meno per i contratti, il 4,8 sui dispositivi» lancia l'allarme Antonio Paone, direttore generale della Asl RmC, che da sola fa l'8% del bilancio della regione, il 10 della sanità. «Tagli inaccettabili che strozzano le imprese e penalizzano la tutela della salute» per il presidente Assobiomedica, Stefano Rimondi. Mentre, sempre ieri, dai medici di famiglia l'sos sulla non sostenibilità finanziaria del servizio sanitario nazionale con i dati del questionario sottoposto a 2mila medici dal Centro studi Fimmg: «per il 65% rischia di saltare». E «le cure» dice Pierluigi Bartoletti sono giudicate «pessime» dal 42% dei pazienti» che presto rischieranno di lamentarsi anche su pasti e igiene in ospedale. «Se dovremo ancora tirare la cinghia e tagliare sui servizi è questo il rischio» conferma il manager Paone che sottolinea che «questi nuovi sacrifici pesano di più su una regione commissariata che ha già dato il massimo sul fronte dei risparmi». La Asl C è passata da 160 milioni di deficit a meno di 60, e aprendo nuove attività: il nuovo pronto soccorso al Sant'Eugenio, emodinamica, terapia intensiva neonatale, ristrutturati diversi reparti e lavori di ristrutturazione in corso. «Ma - sottolinea il dg - senza un intervento diretto sulla riprogrammazione non si va da nessuna parte, senza la possibilità di rifare le aziende, con i nuovi atti aziendali», Il suo di piano, Paone l'ha presentato ma è ancora in attesa del semaforo verde. I malumori sulla mancata riprogrammazione e approvazione degli atti aziendali che trasformano il tagliare in una imposizione che lascia il tempo che trova, sono generali. «Ci si aspettava - li sintetizza - un cambio di passo dal commissario Bondi che ci ha messi a lavorare tutti quanti e poi se ne è andato lasciandoci con il cerino in mano». La Asl C è sospesa. «Avevo già una convenzione con l'Inail, per utilizzare una parte del Cto e recuperare alcune professionalità per fare un centro protesi come Budrio, e un ospedale unico col Sant'Eugenio. Poi su richiesta della regione con Bondi il Cto doveva diventare rsa. Anche questa sospesa. E il nodo dello spreco resta ancora da sciogliere».G. M. Col.

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