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Catene umane contro l'ingresso dei camion

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Inprima fila i residenti che già da anni sono in lotta, come il coordinamento No-Inc di Albano, ma anche nuovi gruppi spontanei costituiti dopo la pubblicazione del decreto del ministro all'Ambiente Corrado Clini, è il caso del comitato «No ai rifiuti di Roma», e soprattutto i sindaci del comprensorio che, hanno promesso, non si piegheranno alla decisione di accogliere l'indifferenziata proveniente da Roma e si dicono pronti a bloccare i mezzi diretti agli impianti di trattamento. Partendo da Albano, l'appuntamento è davanti ai cancelli della discarica di Roncigliano sull'Ardeatina, in prossimità del sito della Pontina Ambiente srl verso cui saranno destinate, secondo i calcoli dell'Ama, 150 tonnellate giornaliere. Accanto al movimento No-Inc, a suo tempo formato per ostacolare la realizzazione del gassificatore, ci saranno anche i sindaci della zona, in prima linea quello di Albano, Nicola Marini: «Saremo un fronte unico, i cittadini e i dieci rappresentanti dei comuni limitrofi, non possiamo accettare di diventare la pattumiera di Roma - spiega ricordando che, contro il decreto di Clini, le amministrazioni hanno proposto ricorso al Tar - L'incognita resta la destinazione dei rifiuti che dovrebbero essere trattati nel sito: si continua a ripetere che torneranno a Roma ma di scritto, su questo punto, non c'è nulla». In fermento anche Viterbo: all'impianto di Casale Bussi, sulla Teverina, dovrebbero arrivare 80 tonnellate al giorno. Qui, sempre per domani mattina, il nuovo gruppo «No ai rifiuti di Roma, costituito dopo le ultime scelte del ministro Clini, ha organizzato una catena umana, su Facebook si invitano i cittadini a partecipare numerosi: «Non facciamoci cogliere impreparati - scrivono - Manifestando tutto il nostro dissenso per questa vergognosa decisione intendiamo, nei limiti della protesta civile, rallentare il più possibile le operazioni di scarico». Protesta «preventiva», infine, anche quella prevista a Frosinone, davanti all'impianto di Colfelice sulla provinciale Ortella, solo momentaneamente fuori dal risiko dei rifiuti: cittadini e amministratori locali si stanno organizzando per allestire un presidio davanti all'impianto. Si percorre, nel frattempo, anche la strada giudiziaria: «Congiuntamente coi 91 sindaci del bacino - aggiorna il presidente della provincia di Frosinone Giuseppe Patrizi - abbiamo depositato ricorso al Tar, stessa cosa ha fatto la Saf, che gestisce il tmb». Eri. Del.

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