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Gli ex Fi già in campo ma il candidato ancora non c'è

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Chearriverà certamente per venerdì 11, quando si terrà una grande manifestazione al Palazzo dei Congressi dell'Eur dell'area "berlusconiana». «Il centro del centrodestra con Berlusconi». Sul manifesto i nomi di Cicchitto, Sammarco, Antoniozzi, Simeoni. Sarà presente ovviamente il sindaco Alemanno. Annunciato l'intervento del segretario Alfano ma sono in molti a sperare di sentire dal palco anche Silvio Berlusconi. Difficile credere che una manifestazione simile, la prima a Roma, si svolga senza il candidato alla presidenza della Regione. Il duello si è drasticamente ridotto a due contendenti, la deputata ed ex coordinatrice regionale di Forza Italia, Beatrice Lorenzin - sulla quale il partito locale ha già chiuso l'accordo - e il leader de La Destra, Francesco Storace, indicato pochi giorni fa dallo stesso Berlusconi come il candidato da sostenere. I dirigenti di partito indicano a forza la Lorenzin, ma tutti sanno che la scelta finale spetta solo al Cav. Una scelta che arriverà forse già oggi, quando la presenza della Lorenzin a Ballarò di ieri sera, verrà "sondaggiata". «Ho avuto l'onore di essere interpellata come possibile candidato per il Lazio e vediamo un po' cosa succede. Amo la mia città e la mia Regione quindi sono a disposizione - ha detto la Lorenzin - dovessi essere io il candidato, credo che accettare questa sfida significherebbe ridare fiducia ai cittadini e fare del Lazio una Regione capace di fare da traino per lo sviluppo economico dell'Italia». Dall'altra parte, Storace. La sua posizione è comunque decisiva. Se non fosse lui il candidato del centrodestra, occorrerà capire se andrà comunque da solo alla corsa per la presidenza oppure se farà un passo indietro appoggiando a questo punto la Lorenzin. «Sono orgogliosamente iscritto a La Destra, di cui sono segretario, non sono iscritto al Pdl - ha detto Storace - se ci sono le condizioni si trovano accordi altrimenti no. La battaglia sulla Regione più che sui partiti è sulle persone. Credo che mai come in questo momento conteranno le personalità che si metteranno in campo e quindi si vedrà nelle prossime ore, nei prossimi giorni, se c'è una possibilità di intesa. È legittimo che un partito si interroghi, magari se si fosse interrogato prima anche quando c'era Fiorito in campo sarebbe stato meglio, se si fosse interrogato sulle liste che non ha presentato sarebbe stato ancora meglio. Vedremo: noi la disponibilità alla candidatura l'abbiamo data». Sus. Nov.

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