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«Subito la ristrutturazione

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o il Policlinico chiuderà» Appello al ministro Balduzzi: «Sblocchi i 104 milioni stanziati»

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Ieri,dopo l'intervento de Il Tempo il sindaco di Roma, insieme al senatore del Pdl Domenico Gramazio, hanno voluto verificare la situazione di persona, concludendo il sopralluogo con un appello al ministro della Salute Balduzzi: «L'Umberto I è l'immagine e il cuore della sanità romana: scriverò al ministero della Salute - ha annunciato Alemanno - per chiedere lo sblocco dei 104 milioni fermi da anni e necessari per la sua ristrutturazione, è un'operazione urgente e necessaria». D'accordo Gramazio, che nel constatare il miglioramento generale dovuto «alla chiusura, finalmente, della piazzetta degli orrori» esorta comunque «a non crearne di altre, di piccole piazzette», riferendosi agli spazi aggiuntivi con cui, di fatto, si è sdoppiato il pronto soccorso tra codici bianchi-verdi e gialli-rossi. Dal canto loro, il dg dell'Umberto I e il direttore del Dea hanno giustificato le condizioni del pronto soccorso di giovedì scorso, quando all'interno delle stanze della «nuova ala» si contavano fino a 13 pazienti, uomini e donne, insieme - avevano denunciato - anche per giorni, con tutti i limiti che può comportare una «riorganizzazione a costo zero» e, nel dettaglio, con «un numero di accessi molto superiori alla media, inconsueti per il periodo delle festività». Partendo dal viaggio del nostro giornale nei corridoi del policlinico, dove si erano documentate scene tipiche di qualche mese fa, attese di ore al triage, stanze superaffollate e barelle in corridoio, il direttore del Dea Carlo Modini precisa che «quel giorno si sono registrati valori inconsueti per il periodo delle festività: gli accessi di pronto soccorso al policlinico delle ultime 24 ore erano stati molto elevati, 420, ed anche quelli del pronto soccorso centrale del Dea, 206, sono stati ben superiori alla media, e nell'orario cui si è fatto riferimento, tra le 12 alle 16, la condizione di affollamento è massima». Così Modini spiega le attese, ed anche il trend: «Le condizioni di base che determinano l'affollamento sono legate all'alto numero di accessi, non comprimibile e destinato ad aumentare poiché la difficoltà a trovare posti letto permane e con essa il fenomeno del boarding, stazionamento comune a tutti i grandi ospedali romani». Una sosta troppo lunga, al pronto soccorso, che è anche quanto hanno lamentato ieri, durante il blitz, due signore «ricoverate qui da tre giorni, prima sulle barelle e ora trasferite in un letto». Inevitabilmente, il discorso scivola dunque sui finanziamenti. «Se non saremo in grado di dare ossequio alle indicazioni sulla sicurezza, dei vigili del fuoco e dell'ispettorato del lavoro, ci saranno grossi problemi per la struttura: se non si riesce a ristrutturare il policlinico l'alternativa è quella di chiudere, non ce ne sono altre», ha incalzato il dg Alessio: «I 28 milioni di euro messi a disposizione della Regione già da qualche mese vanno in questa direzione, stiamo ultimando i progetti per la realizzazione delle opere di ristrutturazione, poi però c'è la questione delle gallerie ipogee, anche queste vanno messe in sicurezza, ma ad oggi sono ancora sotto sequestro». Di qui l'iniziativa del sindaco Alemanno: «La direzione del Policlinico deve essere la prima a denunciare problemi o difficoltà, la situazione del pronto soccorso dell'Umberto I è migliorata, ci sono più spazi disponibili, ma va continuata l'opera di espansione e credo che Alessio debba prendersi carico di trovare ulteriori spazi per un Dea che deve affrontare anche grandi emergenze: ci sono fermi al ministero della Salute 104 milioni stanziati dalla legge D'Alema nel 1998».

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