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«Su Fidel Bauna bugie di Annunziata e dei giornali»

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Cosìsostiene il leader de La Destra. Sul banco degli imputati, Lucia Annunziata, «La Repubblica» e «L'Unità», che hanno pubblicato servizi sui commenti non proprio positivi sulla scelta di far diventare il giornalista di colore del Tg3 Fidel Mbanga Bauna capolista della lista civica di Storace alle regionali «postati» sulla sua pagina ufficiale di Facebook. «Ma è obbligatorio sparare balle? Lucia Annunziata farebbe bene a stoppare immediatamente i razzisti che ha in redazione, quelli che intendono arroventare la campagna elettorale per le regionali del Lazio. Quando un candidato con la pelle nera viene preso di petto solo perché si schiera da questa parte del campo, vuol dire che siamo messi davvero male - sostiene Storace - È il caso di Fidel Mbanga-Bauna. È un giovanottone di 64 anni, viene dal Congo, è un volto noto del telegiornale regionale del Lazio, conosce la realtà del territorio come pochissimi altri. La sua candidatura - continua Storace - dà molto fastidio a sinistra, perché rompe il clichè classico della destra trinariciuta. Lucia Annunziata dirige una testata online, l'Huffington Post, e da lì la sua redazione si è esercitata nel tiro al piccione contro La Destra non appena si è saputo sia della mia candidatura che di quella di Fidel. Poco male se scrivessero cose fastidiose, ma vere. Invece, solo balle. «In pratica, - aggiunge il candidato berlusconiano alla poltrona di governatore - hanno inventato una polemica dei militanti de La Destra contro il capolista della lista civica per una questione razziale. E, fatto ancora più grave, io non ne avrei preso le distanze. A ruota, sono stati seguiti, manco a dirlo, da Repubblica e L'Unità». Non querelo, sottolinea ancora Storace, «solo perché voglio fingere di credere alla buona fede di chi si è sentito investito di una missione demonizzatrice. Magari avrebbero potuto fare una telefonata di verifica, ma la regina del giornalismo di Raitre non può abbassarsi a tanto. Se ci riprovano, le querele saranno immediate. I due nomi pubblicati dal sito e dai giornali che sono andati loro appresso, le iniziali sono P.B. e M.P., tanto per capirci, non esistono nei nostri elenchi dal 2007 ad oggi, ovvero dalla fondazione. Da chi avrei dovuto prendere le distanze è un mistero. Le distanze, semmai, le prendo dai razzisti che circolano in certe redazioni. E poi se la Annunziata permette, conterebbe comunque quel che dico io e non quello che scrive qualche scapestrato che voi decidete che sia dei nostri». Non solo. Ieri sulla pagina di Storace c'era anche un commento positivo: «Il nuovo Obama italiano - recitava - viè dalla destra».

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