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Alemanno: il ministro Balduzzi sbloccherà i fondi per l'Idi

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Il sindaco chiama. Il Ministro risponde. Gianni Alemanno ha incontrato ieri Renato Balduzzi, e il responsabile della sanità nazionale gli ha assicurato il suo soccorso. Ci sarà un confronto con le associazioni di settore al quale prenderà parte anche il commissario Enrico Bondi. E il ministro si è impegnato ad aprire un tavolo presso il suo gabinetto. A gestirlo sarà il suo vicecapo Giovanni Leonardi. La trattativa partirà lunedì. Il primo cittadino della Capitale, che durante l'incontro era con il senatore Domenico Gramazio, lo ha dichiarato ieri durante la visita al centro Ares 118: «Ho preso impegno di garantire che tutte le necessarie opere di ristrutturazione finanziaria non tocchino i diritti fondamentali dei cittadini e degli operatori - ha detto - Il ministro ha garantito che la sua struttura di gabinetto diventerà il tavolo tecnico tra le autorità territoriali, quindi anche con il sindaco, con le rappresentanze di categoria e col commissario Bondi», definito da Alemanno «un po' troppo ragionieristico nei tagli». «Dobbiamo evitare che i tagli necessari per rimettere in ordine la sanità del Lazio colpiscano e abbassino il livello di qualità e di intervento della tutela della salute di cittadini», ha aggiunto. Più tardi, in un'intervista a «Radio Ies», il sindaco ha spiegato di aver precisato a Balduzzi «che il commissario Bondi sta andando molto oltre rispetto ai tagli previsti dal governo» e «che questo nuovo taglio di quasi il 7 per cento, con effetto retroattivo rischia di essere devastante per tutto il mondo della sanità privata convenzionata». Per quanto riguarda l'Idi e il Gemelli, il ministro ha assicurato che sbloccherà presto «i primi flussi finanziari per evitare che i lavoratori dell'Idi stiano ancora per altri mesi senza stipendio». I sindacati hanno rivolto un appello al Papa sulla situazione del Gemelli, che con i tagli governativi rischia di perdere 29 milioni di euro, e dell'Idi. «Una Sua autorevole parola avrebbe un effetto incomparabile per sollecitare gli interventi doverosi e necessari a restituire la serenità ai lavoratori e alle loro famiglie, ai pazienti che temono di perdere un punto di riferimento indispensabile, nonchè ad avviare il risanamento e il rilancio dell'Istituto», scrive il segretario della Uil-Fpl Giovanni Torluccio a Benedetto XVI, denunciando l'immobilismo e l'insensibilità delle istituzioni politiche e amministrative, che non assumono interventi adeguati al dramma umano e sociale che si sta consumando. E il Codacons annuncia che presenterà ricorso al Tar del Lazio contro i provvedimenti del commissario regionale Bondi. «La sanità pubblica e privata della regione ha già subito ripetuti tagli, che hanno avuto pesanti ripercussioni sul servizio reso agli utenti - spiega il Presidente Carlo Rienzi - Basta andare a vedere i tempi delle liste d'attesa, l'aumento dei costi di assistenza per i malati, la generale riduzione della qualità del servizio offerto, per capire che ulteriori tagli peserebbero come un macigno su un settore che appare già allo stremo. E, a pagarne le spese, sarebbero come sempre i cittadini». Anche la governatrice del Lazio, che ieri pomeriggio ha incontrato le associazioni di categoria della sanità privata e religiosa Aiop, Aris, Federlazio e Confindustria sanità, ha assicurato il proprio impegno personale presso il ministero della Salute e la presidenza del Consiglio affinchè la preoccupante condizione che si è venuta a creare possa essere valutata con attenzione e strutture di eccellenza del territorio non siano eccessivamente penalizzate dalla pur necessaria politica di rigore della spesa che la situazione impone. Intanto infuria la polemica politica. Il presidente della Provincia e candidato al governo regionale Nicola Zingaretti, accusa: «Oggi nel Lazio non c'è un modello di sanità». Replica l'assessore alla Sicurezza ed Enti locali della Regione Lazio Giuseppe Cangemi: «La giunta uscente lascia un deficit dimezzato». Mau. Gal.

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