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Il Pdl comincia a perdere pezzi Nuovo gruppo in Campidoglio

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Gramazio jr e Aurigemma pronti a candidarsi nel Lazio

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Conle elezioni fissate per il 24 e il 25 febbraio infatti, occorre accelerare i tempi per la presentazione delle liste che deve avvenire entro il 10 gennaio. Dei tre nomi rimasti in corsa, il magistrato Simonetta Matone, il presidente della Lazio, Claudio Lotito e il leader de La Destra Francesco Storace, è senza dubbio il primo a prendere quota. L'ultimo nodo da sciogliere prima di ufficializzare la candidatura sarebbe quello di assicurare alla candidata un seggio parlamentare. Dubbi fortissimi invece sul presidente della Lazio, mentre la parte del Pdl che vorrebbe una candidatura politica, continua a premere per Storace. Una parte tuttavia minoritaria. Lo sa bene il leader de La Destra che proprio ieri ha incalzato su Facebook: «Non è mica normale, anzi lo trovo intollerabile, che non ci sia ancora un candidato scelto da tutto il centrodestra per battere Nicola Zingaretti. Chi briga per far vincere la sinistra?». Una considerazione che fanno in molti anche se i vertici del partito puntano a questo punto sull'effetto sorpresa. Intanto si lavora alla composizione delle liste. Confermato quanto detto all'anti vigilia da Silvio Berlusconi: i candidati regionali uscenti non saranno ricandidati. Alemano quelli che resteranno nel Pdl. Già pronto infatti il gruppo «Fratelli d'Italia», alias i Gabbiani di Fabio Rampelli e Giorgia Meloni. In Campidoglio ne faranno parte Federico Mollicone (che sarà capogruppo), Andrea De Priamo e Lavinia Mennuni. In Regione, quel che resta del Pdl potrebbe ritorvarsi a dover eleggere un altro capogruppo, considerato che Chiara Colosimo è esponente proprio di quella corrente. Da sola però non potrebbe istituire un nuovo gruppo, ammesso che lo faccia. In questo caso tuttavia Giuseppe Mepignano, altro consigliere rampelliano della Lista Polverini, non avrebbe difficoltà a formare il gruppo con la collega di partito. Alla Pisana però si pensa già all'immente, breve e intensa campagna elettorale. Se confermato il diktat di non ricandidare gli uscenti, si potrebbe assistere a qualche eclatante sorpresa con un rafforzamento dell'asse Rampelli-Tajani. Esponenti regionali del calibro di Mario Abbruzzese e Francesco Battistoni, difficilmente verrebbero lasciati a casa in virtù del divieto di ricandidarsi alla Regione. Senza una garanzia parlamentare, diversi autorevoli eletti alla Pisana potrebbero aderire non solo e non tanto a «Fratelli d'Italia» quanto a «Centrodestra nazionale», con La Russa e Gasparri. Se il nodo per i consiglieri uscenti è ancora da sciogliere, in Campidoglio scaldano già i motori per la corsa alla Pisana. Tra questi il capogruppo Pdl Aula Giulio Cesare, Luca Gramazio che si dimetterà dalla presidenza del gruppo capitolino subito dopo la befana. Un rimpasto d'aula per Alemanno al quale seguirà quello della giunta. Sarebbe pronto a «girare la chiave» per la sfida regionale anche l'assessore alla Mobilità, Antonello Aurigemma, mentre il collega al Commercio, Davide Bordoni accetterebbe volentieri un seggio alla Camera.

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