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L'attuazione del piano Bondi spetta alla politica

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Perquesto il vicepresidente della Regione, Luciano Ciocchetti (Udc) rivolge un appello al commissario Bondi. «Chiedo a Bondi di completare il suo piano ma che lasci alla politica la responsabilità della sua attuazione - dice Ciocchetti - in questi tagli proposti si comprende bene la differenza tra un governo politico e un commissario che mette in atto provvedimenti squisitamente tecnici. È bene che sia la politica a trovare il giusto equilibrio tra la necessità di colpire gli sprechi nella sanità e la garanzia dei servizi, mi auguro dunque che Bondi lasci al prossimo consiglio regionale la responsabilità politica della riorganizzazione della sanità». Protesta e proposta dunque devono andare di pari passo con un obiettivo irrinunciabile: garantire i servizi ai cittadini e le eccellenze operative. È il caso del San Raffaele. «Tengo a sottolineare il lavoro straordinario che molti medici e operatori svolgono per i bambini e i disabili - continua il vicepresidente della giunta regionale - non entro nelle questioni che riguardano la proprietà, sono a conoscenza di indagini in corso da parte della procura, tutto questo però non può essere pagato da migliaia di operatori e famiglie che lavorano e vengono assistiti in centri di eccellenza. Per questo il commissario Bondi non può dare più risposte incomprensibili. Inoltre, mi risulta che c'è un sequestro immobiliare sui proprietari sufficiente a garantire Stato e Regione nel caso di condanna». Il commissario, ricordiamo, ha annunciato due giorni fa lo sblocco dei pagamenti per il Gruppo San Raffaele per la cifra di 20 milioni di euro entro il 31 dicembre; 9 milioni entro il 15 gennaio ed entro il 31 gennaio 2013 i pagamenti correnti per circa 5 milioni. Senza entrare nel merito, duramente contestato dal Gruppo, ricordiamo che il debito della Regione nei confronti della San Raffaele ammonta ad oltre 260 milioni di euro. Un braccio di ferro che riprenderà subito dopo Natale, con un nodo cruciale: l'attuazione del piano dal 1 gennaio o il "rinvio" al prossimo governatore. Sus. Nov.

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