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Bilancio, decoro e sociale: Croppi c'è

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Affiancatada una lista «non espressione di partiti politici che, semmai, verranno dopo». Così Umberto Croppi, ex assessore capitolino alla Cultura «sacrificato» in uno dei rimpasti della giunta Alemanno, ha presentato la sua discesa in campo per la corsa alla poltrona di primo cittadino della capitale. Passato a Fli dopo la scissione dal Pdl (in platea al Teatro della Cometa c'era anche il capogruppo alla Camera, Benedetto Della Vedova), Croppi è sostenuto dal comitato promotore Cominciamo da Roma, «che partirà da zero con un'attività di fund raising - ha assicurato il candidato sindaco - la vera scommessa è quella di far nascere un movimento che unisca tutti quelli che sono stati espulsi dal governo delle proprie vite». Tra i suoi sostenitori, l'ex ad di Atac, Carlo Tosti, e il professor Livio De Santoli, ex consulente di Alemanno sui temi energetici. Ecco le priorità per Croppi sindaco: «Innanzitutto penserei al dissesto finanziario, perché è vero che Alemanno ha ereditato un debito pregresso di circa 12 miliardi accumulato nei decenni, ma non ha fatto nulla per invertire la rotta. In questo senso vanno fatte subito la holding delle società partecipate e la centrale unica degli acquisti; semplificare i metodi di democrazia diretta dei cittadini con le procedure online, dedicarsi al decoro perché la città è diventata inguardabile, dare sostgno alle categorie produttive, alle risorse culturali e turistiche. Infine - conclude l'ex assessore - il sociale, con attenzione all'integrazione, coppie di fatto, supporto alle famiglie, asili nido, quote». Entro gennaio il programma dettagliato di Croppi sindaco sarà distribuito ai romani.

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