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La gang dei finti medici clown si arricchiva coi bimbi malati

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Dieci denunciati. Chiedendo aiuto avevano raccolto 100 mila euro

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Facevasoldi sfruttando il dramma dei bimbi malati di tumore e il logo dell'ospedale Bambino Gesù. I presunti truffatori si spacciavano per volontari che indossavano il camice bianco, il naso rosso a ciliegia, si truccavano il volto e andavano in corsia per cercare di strappare un sorriso ai piccoli pazienti affetti da malattie infami. La terapia del buonumore inventata dallo statunitense Patch Adams. Invece, tutto falso. Li hanno smascherati i carabinieri di Ariccia, coordinati dalla Compagnia di Velletri. Dieci persone sono state denunciate per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Sono di Napoli e dei centri dell'hinterland. Tra di loro molti sono parenti fra loro, fratelli, zii, cugini. Dal 2011 a oggi hanno racimolato 100 mila euro. Chiedevano offerte di denaro mostrando pettorine con la sigla Caimo (Centro assistenza oncologica minorile), con sede nel capoluogo partenopeo e conto corrente bancario a Milano. Ed esibendo volantini con impresso il logo dell'ospedale pediatrico romano. Parecchi dei 118 "associati" alla sigla hanno ricevuto il foglio di via. Non possono mettere più piede dal Sud Italia fino a Bolzano, in 93 Comuni di 35 province dove sono stati. Nella sede della sedicente associazione i militari hanno trovato vari blocchetti di ricevute che gli indagati rilasciavano al benefattore di turno. La Caimo si dava da fare anche in altro modo. Per esempio, l'anno scorso ha organizzato un torneo di calcio del cuore a favore del policlinico di Arzano. Gli operatori non spacciavano solo la sigla Caimo. A volte dicevano di essere medici clown di altri gruppi, come l'Iris. L'inchiesta è partita dalla denuncia di una vittima di Ariccia. Aveva accettato di partecipare alla raccolta fondi. Per sicurezza aveva anche telefonato alla sede campana per avere informazioni fornite da una solerte segretaria che prontamente aveva risposto. Ma era una messinscena. Quando la vittima del raggiro se n'è accorta è andata dai carabinieri che hanno avviato le indagini. Il modus operandi era sempre lo stesso. I gregari chiedevano soldi porta a porta, ai turisti, ai passanti. Una volta anche al primario di Cardiochirugia pediatrica dell'ospedale Monaldi di Napoli, il professor Caianiello.

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