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Attacco della Lega sul nuovo commissario

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Nonc'è nessun finanziamento di Stato: il commissario istituito lavorerà con personale del ministero degli Interni e dell'Ambiente, quindi non ci sarà nessun costo aggiuntivo». Così il sindaco Alemanno, rispedisce al mittente, senza mezzi termini, le accuse della Lega sulla questione rifiuti a Roma e nel Lazio. «Arrivano altri "finanziamenti statali" per Roma e provincia con il commissariamento della gestione dei rifiuti» ha sostenuto il senatore della Lega Nord, Massimo Garavaglia, affermando che «è il fallimento politico di tutti gli enti coinvolti e relativi vertici, da Alemanno a Zingaretti alla Polverini, incapaci di prendere qualsiasi soluzione, cioè di definire l'ubicazione dei termovalorizzatori necessari». Chiarisce ancora Alemanno: «Un super commissario per l'emergenza rifiuti è necessario per risolvere i conflitti di attribuzione che l'attuale legge sui rifiuti ripartisce tra gli enti locali senza dare un'indicazione chiara su chi deve decidere quando ci sono situazioni di emergenza. Questo permette una velocizzazione delle procedure e di chiudere questa partita in tempi ristrettissimi. Con questo commissario - sottolinea il sindaco - potremo ridurre al minimo, o addirittura azzerare, la necessità di portare rifiuti all'estero o in altre regioni. Il commissario lavorerà con personale del ministero degli Interni e dell'Ambiente, quindi nessun costo aggiuntivo». Una questione, quella dei rifiuti e dell'esigenza di un super commissario per l'incapacità di raggiungere un accordo tra gli enti locali interessati, sulla quale anche la Regione ha ritenuto intervenire con una nota: «Il governo è costretto a ricorrere a un super commissario per l'emergenza rifiuti perché non tutti gli enti interessati hanno attuato pienamente quanto previsto in modo chiaro dalla legge regionale sui rifiuti: la provincia di Roma non ha provveduto, come indicato dalla legge, all'individuazione dei siti per il trattamento dei rifiuti trattati; il comune di Roma avrebbe dovuto assicurare un aumento significativo della raccolta differenziata e i Tmb non hanno ancora raggiunto un funzionamento ottimale. A ciò si aggiunge il ritardo, non certo per colpe imputabili alle istituzioni, dei lavori per l'impianto di Albano. Se si fosse consentito un anno fa di portare a termine il lavoro dell'allora commissario Pecoraro, coadiuvato dalla Regione - conclude la nota - avremmo risolto da sei mesi gran parte dei problemi legati alla chiusura di Malagrotta. Si è scelta invece una strada diversa che non ha portato soluzioni e vede oggi il governo dover nominare un super commissario».

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