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I medici «religiosi» bloccano la città

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Sit-in al ministero e sul Lungotevere Protesta anche su Aurelia e Cassia

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Occupatoanche il Lungotevere Ripa. Sit-in davanti al ministero della Salute. Assemblee in tutti gli ospedali religiosi del territorio (Idi, San Carlo di Nancy, San Giovanni Calibita Isola Tiberina, San Pietro, Regina Apostolorum, San Giovanni Battista, Cristo Re). E l'allarme sui «livelli di occupazione» che risuona nel giorno della marcia dei medici degli istituti religiosi ospedalieri, lanciato dal direttore generale del Fatebenefratelli, Carlo Maria Cellucci, durante l'incontro con il sindaco Gianni Alemanno, che ieri pomeriggio si è recato nell'ospedale all'Isola Tiberina. I medici dell'Anmirs hanno occupato strade e bloccato il centro. «Una protesta - spiegano Donato Menichella e Roberto Lupattelli, segretario e vice dell'associazione - che si è resa necessaria per ribadire alle istituzioni, sia locali che nazionali, la nostra preoccupazione per il futuro della sanità religiosa, ma al tempo stesso la ferma determinazione nel difendere i diritti di tutti quei lavoratori, medici e non, che da mesi non ricevono lo stipendio o rischiano di non averlo». In mattinata 300 medici con tamburi, striscioni e cartelli, si erano radunati davanti al ministero della Salute. Una delegazione dei sindacati della sanità religiosa è stata ricevuta dal capo di gabinetto del ministro Balduzzi, Leonardi, a cui è stata esposta tutta la drammaticità in cui versa «l'ospitalità classificata della Regione Lazio». «A Leonardi - spiegano ancora Menichella e Lupattelli - abbiamo fatto presente, insieme alle altre sigle sindacali, le condizioni estreme in cui sono costretti ad operare ormai, loro malgrado, medici e dipendenti della sanità religiosa, e le nostre preoccupazioni per la tenuta occupazionale dell'intero settore». Leonardi ha informato il ministro, ribadendo l'attenzione del governo nei confronti dell'ospitalità classificata. «Pur apprezzando la disponibilità dimostrata - continuano - l'Anmirs ha confermato l'impegno e l'intenzione di continuare ad operare affinché la sanità religiosa non venga abbandonata al suo destino e si evitino altri casi come quelli devastanti dell'Idi-S.Carlo». Ugl in allerta. «Dal direttore Leonardi abbiamo ricevuto rassicurazioni circa la temuta chiusura degli ospedali classificati, ma è necessario un confronto con il commissario Bondi per fare chiarezza sulla reale situazione economico finanziaria delle varie strutture coinvolte e per restituire tranquillità ai lavoratori che vi operano» dicono Antonio Cuozzo, segretario Ugl Sanità Roma e Lazio, e Salvatore De Santis, Ugl Fatebenefratelli, al termine dell'incontro con il direttore generale del dipartimento delle professioni sanitarie. Mercoledì Balduzzi darà «i numeri della sanità» in conferenza stampa al ministero. Intanto ha creato non poche apprensioni l'allarme «sui livelli occupazionali» lanciato dal dg del Fatebenefratelli Isola Tiberina, Carlo Maria Cellucci, che durante la visita del sindaco Alemanno in ospedale ha parlato di «una situazione molto grave, derivante da due aspetti: una crisi di liquidità per pagamenti che non arrivano dal piano di rientro e dal commissario, più un contenzioso pregresso per un totale di 130 milioni di euro. A questo si sommano gli effetti del decreto che ha tagliato l'8% mettendo in difficoltà tutte le strutture private o accreditate della città». Cellucci ha spiegato che «anche i livelli occupazionali sono a rischio, perché abbiamo già contenuto al massimo i costi». Alemanno ha aggiunto che le difficoltà che vivono diversi presidi sanitari «si scontrano con la volontà degli operatori di andare avanti: inseriremo tutte le problematiche nel dossier che presenteremo al commissario Bondi, martedì in Campidoglio». G. M. Col.

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